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Il caso
18 Settembre 2024 - 07:00
Stanno arrivando in queste ore le prime querele dei feriti nell’incidente di domenica in piazza San Carlo: così la Procura potrà aprire l’inchiesta per lesioni colpose. Intanto la pilota della Lancia 037 sotto accusa, Barbara Riolfo, ha deciso di attivarsi: «Le persone danneggiate possono contattarmi per procedere alla quantificazione e al risarcimento del danno» annuncia l’avvocato Roberto Ponzio, legale del foro di Alba nominato da Riolfo per difenderla in questa fase di «bailamme mediatico».
È lo stesso legale a chiamarlo così e a imporre il “silenzio stampa” alla sua assistita e alla figlia, Alessia Toppino, figlia e navigatrice della pilota che ha travolto e ferito 14 persone al Salone dell’Auto (tra cui 3 bambini). Che sul suo profilo Instagram si è sfogata parlando di «social come rovina del mondo, dove tutti sono pronti a puntare il dito. Branco di ipocriti e incoerenti».
La tragedia sfiorata alle 12.17 di domenica, in effetti, tiene banco ovunque da quasi tre giorni: in Rete come nelle aule della politica e della Procura, dove gli inquirenti attendono che arrivino le querele di alcuni dei 14 feriti dopo che Rolfio «sottoponeva a forte accelerazione il veicolo, senza fondato motivo» e «percorsi alcuni metri, ne perdeva il controllo: il mezzo deviava la sua traiettoria verso destra, impattando contro le transenne metalliche e investendo alcune decine di persone del pubblico». Il verbale della polizia locale sarà la base dell’inchiesta per lesioni colpose che gli inquirenti apriranno a breve: ieri le persone offese hanno ricevuto la telefonata degli agenti per presentarsi al comando di via delle Magnolie e formalizzare la querela, necessaria per aprire un’indagine con lesioni inferiori a 20 giorni di prognosi (il ferito più grave, dimesso ieri dal Mauriziano, ne avrà per 15 giorni). A quanto risulta, qualcuno si è già presentato e altri lo faranno in queste ore. E tutti si stanno tenendo in contatto attraverso un gruppo WhatsApp.
Ora potranno rivolgersi anche al legale della pilota per il risarcimento. La figlia di Rolfio, intanto, si sfoga su Instagram: «Sono tutti pronti a buttare merda sulla gente quando poi magari sono i primi a fare i cazzoni ai raduni. Però, quando fate voi le cose, va tutto bene perché tutto è lecito. Certo, era una cosa evitabile come no. Ma vi sfido anche solo a provare ad appoggiare il culo su una 037, ché la maggior parte di voi neanche è in grado di guidare una macchina normale».
Sul tema, intanto, interviene la Consulta della mobilità ciclistica e moderazione del traffico della Città di Torino: «Che significato ha pedonalizzare strade e piazze se poi vengono trasformate in pericolosi circuiti automobilistici? Perché sindaco e assessori competenti hanno accettato questa violenza nel salotto torinese?». Secondo la Consulta la responsabilità dell’accaduto ricade su «chi ha deciso di far sgommare i bolidi in mezzo alle persone: è compito delle istituzioni porre un freno a chi ha potere di uccidere e ferire».
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