Cerca

il giallo

Scomparsa di Mara Favro: trovate macchie di sangue nel freezer della pizzeria di Chiomonte

E' successo durante l'ultimo blitz dei carabinieri al ristorante "Don Ciccio". E il titolare adesso si sfoga: «Sono pedinato»

Mara Favro, cameriera di 51 anni, è scomparsa dall'8 marzo scorso

Mara Favro, cameriera di 51 anni, è scomparsa dall'8 marzo scorso

Macchie di sangue. A trovarle sono stati i carabinieri, quando hanno fatto l'ultimo sopralluogo alla pizzeria "Don Ciccio" di Chiomonte. E' il sangue di Mara Favro? La domanda è sorta subito spontanea agli inquirenti, che stanno indagando dall'8 marzo scorso sulla scomparsa della 51enne cameriera valsusina dalla pizzeria dove aveva lavorato. Il sangue, è stato trovato nel freezer del locale. Tuttavia, non era della cameriera scomparsa, bensì di un ossobuco. A raccontare l'episodio alla nota trasmissione Rai "Chi l'ha visto?" è Vincenzo Milione, detto Luca, titolare del ristorante dove Mara Favro ha lavorato prima di svanire nel nulla. Milione è indagato (insieme all'ex pizzaiolo Cosimo Esposito) per omicidio e occultamento del cadavere della donna, e qualche settimana fa è stato anche arrestato e processato per droga, per poi essere rilasciato.

«Alla vista del sangue - racconta Milione a "Chi l'ha visto?" - ho sentito i carabinieri dire “Ci siamo”. Ma quello era il sangue dell’ossobuco. Cos'è successo? Forse il cuoco aprendo una confezione ha fatto uscire un po’ di sangue. Ormai ho una pressione addosso incredibile. La gente che passa in auto fa il segno col dito della mia pizzeria. Non ce la faccio più. E durante la perquisizione - conclude Milione - mi è stato anche detto "Dicci dove hai messo il corpo di Mara". Ci sono rimasto male».

Vincenzo Milione, difeso dall'avvocato Luca Tommaso Calabrò, era stato arrestato il 20 agosto scorso. Aveva quattro grammi di cocaina tra la macchina, la tasca della giacca e il ristorante. Ma era droga per uso personale e non la spacciava, almeno secondo il giudice che lo ha assolto, condannandolo però a sei mesi di carcere per inosservanza di un provvedimento della sorveglianza speciale, che lo obbliga a stare fuori casa il minor tempo possibile a causa dei suoi precedenti penali. «Non ce la faccio più, ora credo anche di essere pedinato. Anche mia moglie se n'è andata - ha rivelato alla Rai - perché non ha retto alla pressione e ha lasciato Chiomonte». A breve, intanto, dovrebbero arrivare i risultati delle indagini sulla Grande Punto rossa. Secondo indiscrezioni rivelate alla Rai dal titolare del "Don Ciccio" (tutte però da confermare) sulle portiere dell'auto ci sarebbero tracce di Mara Favro e dell'ex pizzaiolo Cosimo Esposito.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.