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Ambiente
04 Ottobre 2024 - 13:21
Sospesa anche in altre regioni?
Una vittoria importante per gli animalisti e un duro colpo per i cacciatori. Il Tribunale amministrativo regionale del Piemonte ha infatti accolto l'istanza cautelare presentata da Oipa, Leal e Pro Natura, sospendendo il calendario venatorio 2024-2025 della Regione.
Irregolarità e mancata tutela della biodiversità La decisione del Tar è stata motivata dalla presenza di "diverse irregolarità" nel processo di approvazione del calendario venatorio, come sottolineato dalle associazioni ricorrenti. In particolare, è stata evidenziata la mancanza di trasparenza da parte della Regione Piemonte, che non ha pubblicato un documento fondamentale contenente le contro-motivazioni rispetto al parere dell'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Inoltre, il piano faunistico venatorio regionale risulta essere inadeguato, sollevando preoccupazioni sulla gestione di specie a rischio come la moretta, la pernice bianca e il fagiano di monte. Secondo le associazioni, questa sospensione rappresenta un passo avanti significativo nella tutela della fauna selvatica in Piemonte.
Un dibattito ancora aperto La sospensione della caccia in Piemonte riapre un dibattito complesso e polarizzante. Da un lato, le associazioni animaliste celebrano una vittoria importante per la tutela della biodiversità. Dall'altro, i cacciatori e i sostenitori della caccia lamentano una restrizione ingiustificata di un'attività tradizionale.
Le reazioni politiche La consigliera regionale del PD Nadia Conticelli ha espresso soddisfazione per la decisione del Tar, sottolineando come gli effetti del cambiamento climatico richiedano un aggiornamento continuo del piano faunistico venatorio. La politica regionale, secondo Conticelli, ha dimostrato superficialità nel trattare l'argomento, mettendo a rischio non solo la fauna selvatica ma anche le istanze dei cacciatori stessi.
NADIA CONTICELLI
Cosa accadrà ora? La decisione del Tar è solo una prima tappa di un percorso giudiziario che si preannuncia lungo e tortuoso. La Regione Piemonte avrà ora l'opportunità di presentare ricorso contro la sentenza, mentre le associazioni animaliste si preparano a difendere la loro posizione in sede giudiziaria. Nel frattempo, la sospensione della caccia in Piemonte rappresenta un momento di riflessione sulla gestione della fauna selvatica e sul ruolo che la caccia gioca nel nostro ecosistema.
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