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Palestina, piazza Castello blindata per la fiaccolata: sale la tensione per stasera

La questura aveva vietato il corteo, ma i pro-Pal ci saranno lo stesso. Ecco cosa può succedere

Gli scontri tra manifestanti e polizia a Roma (foto LaPresse)

Gli scontri tra manifestanti e polizia a Roma (foto LaPresse)

Una giornata di tensione, quella di oggi, per la temuta fiaccolata che in piazza Castello vedrà protagonisti i pro-Palestina. Il tutto, mentre dopo gli scontri di Roma sono arrivati i fogli di via anche ai militanti di Askatasuna. Questa sera alle 20 vedremo se il divieto imposto dalla questura sarà rispettato, visto che i pro-Pal hanno lanciato la sfida: «Ci vediamo in piazza Castello alle 20 alla fiaccolata al fianco della Palestina e del Libano. Ancora una volta, non sarà il divieto della questura a fermarci». Insomma un gesto di sfida lanciato nei confronti del nuovo questore Paolo Sirna (a proposito, quello di stasera sarà per lui il “battesimo” di piazza) che aveva prescritto ai comitati organizzatori di svolgere la manifestazione «in un’altra data ed esclusivamente in forma statica».

Vedremo se stasera andrà veramente così, anche perché il dispiegamento delle forze dell’ordine sarà imponente. Dopo la guerriglia urbana di sabato pomeriggio a Roma, a Torino gli agenti di polizia avranno il rinforzo di diverse squadre del Reparto mobile provenienti da Genova. Che succederà? Gli scontri non sono da escludere, ma sarà difficile vedere il ripetersi delle scene avvenute a Roma. Uomini e mezzi della questura dovrebbero infatti formare una sorta di “quadrato” attorno a piazza Castello, in modo tale da impedire ai manifestanti di partire in corteo. Esclusa la presenza di anarchici, come invece è avvenuto nella Capitale, ci saranno però i centri sociali. Come Askatasuna, di cui alcuni membri sono stati individuati a Roma dagli agenti della Digos: i militanti torinesi si trovavano nelle prime file duranti i disordini scoppiati nella Capitale e hanno ricevuto il foglio di via firmato dalla questura di Roma.

A Roma, i feriti sono stati una quarantina, la maggior parte agenti ma ci sono stati anche dei contusi tra i manifestanti. Gli antagonisti, ad un certo punto, si sono staccati dalla gente che manifestava e hanno iniziato a lanciare sassi, bombe-carta e persino molotov contro i poliziotti e i mezzi blindati. E’ stato usato anche un palo della segnaletica stradale come ariete. Oltre ai feriti, diversi cassonetti sono stati dati alle fiamme. Ieri, a telefonare al capo della Polizia per esprimere la propria solidarietà agli agenti feriti è stato lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Quanto successo a Roma, e in previsione di quanto potrebbe succedere oggi a Torino, non ha ovviamente lasciato indifferente il mondo politico. «Una celebrazione di una violenza che per lo più ha dato inizio ad una preoccupante guerriglia. La libertà di manifestazione deve essere garantita fino a quando non diventa la scusa per violenze come i fatti di Roma dimostrano», ha affermato la deputata di Fratelli d’Italia, la torinese Augusta Montaruli.

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