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NELLA NOTTE
13 Ottobre 2024 - 08:00
 
									Caterina era scesa soltanto per portare a spasso il cane: un gesto normale, quotidiano. Che spesso tocca fare anche dopo mezzanotte, al ritorno da una serata in un locale. Ma, la notte fra venerdì e sabato, si è trasformato in un incubo. E quella ragazza, 20 anni ancora da compiere, è stata assalita da un uomo e una donna poco più grandi di lei. Che l’hanno pestata a sangue, dicendo “ammazziamo prima il cane e poi pensiamo a te”. Pochi minuti di terrore, conclusi senza che quelle minacce venissero concretizzate: «Ma sono piena di lividi, ematomi e vertebre schiacciate, dovrò portare il collare per almeno dieci giorni - si sfoga la giovane torinese, che ci ha contattati via Instagram per raccontare il suo incubo -Adesso ho paura anche solo a uscire di casa ma voglio che tutti sappiano cosa mi è successo per mettere in guardia altre persone».
Come detto, era da poco passata la mezzanotte e Caterina era appena tornata da una serata in un locale. Ha trovato la forza di riscendere e di accompagnare il suo cagnolino sotto casa, a pochi passi da corso Unità d’Italia: «Lo faccio spesso e non ho mai avuto problemi o corso pericoli, anche a tarda sera» mette le mani avanti.
Invece l’altra sera, stando a quanto ha riferito, vicino a lei ha accostato un’auto con due persone a bordo: «Ho sentito urlare un uomo e una donna, che poi sono scesi dalla macchina una dopo l’altro - ripercorre la studentessa - Mi sono voltata un attimo a guardare, poi ho ripreso a camminare. Ma loro si sono messi davanti a me e hanno iniziato a dirmi di tutto. Io ho cercato di spostarmi e andar via ma mi sono sentita colpire in testa da qualcosa , forse una pietra o un tirapugni». Un’aggressione alle spalle, che ha preso la torinese tra l’orecchio e la tempia destra. Lei, confusa, è scivolata e si è ritrovata a terra. Forse ha perso i sensi, lasciando anche andare il guinzaglio del cagnolino: «Può darsi che se la siano presa con lui mentre io ero svenuta. Di certo, quando ho riaperto gli occhi, mi stavano prendendo a pugni e calci sulla schiena e in faccia. Mi hanno pure tirata per i capelli. Io ho cercato di alzarmi ma non ci sono riuscita, allora mi sono rannicchiata per coprirmi e difendermi».
A sentire Caterina, tutto è durato meno di dieci minuti. Poi i suoi due aggressori sono risaliti in auto e sono scappati, non prima di essersi accaniti ancora un po’ sulla ragazza: «Mi hanno preso il cellulare e il borsello e li hanno buttati per terra». Forse volevano portarseli via ma erano “soddisfatti” del bottino. Così si sono limitati alle botte: «Io ero senza forze, sono rimasta lì sdraiata mentre loro andavano via. Mi hanno lasciata lì come uno straccio. Non so neanche quanto tempo dopo sono riuscita a tirarmi su, recuperare il cane sulla passerella e arrivare fino a casa. Quando sono arrivata, mi sono accasciata e ho chiamato mio papà». Caterina è poi andata al pronto soccorso del Cto, dove l’hanno medicata e dimessa il pomeriggio dopo: «Dovrò fare attenzione perché sono a rischio emorragia - conclude con un filo di voce - I medici hanno chiamato i carabinieri e ho raccontato quello che mi è successo. Mi hanno chiesto se so perché mi hanno picchiata: la verità è che non so perché se la siano presa con me. Spero solo di non rincontrarli».
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