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INCIDENTE STRADALE
13 Ottobre 2024 - 06:30
«Era una roccia, parlava poco e non si lamentava mai. E amava le moto da sempre, aveva comprato quella Ducati Monster solo tre mesi fa».
Mirko Perazzetti ricorda così suo fratello Valerio, morto nella notte in piazza Pitagora, nel quartiere Mirafiori Nord: aveva solo 33 anni e, a quanto pare, stava ritornando a casa dopo una cena con il suo datore di lavoro.
L’ennesima tragedia sulle strade torinesi si è consumata poco dopo le 3 di ieri notte, quando la Ducati di Perazzetti si è scontrata con una Citroen C3 guidata da ragazza di 23 anni. Che ora è indagata per omicidio stradale, anche se le indagini sulla dinamica sono ancora in corso.
Secondo le prime ricostruzioni la squadra infortunistica della polizia locale, l’auto si trovava nella carreggiata centrale di piazza Pitagora e viaggiava verso il centro città quando si è scontrata con la moto, che arrivava lateralmente. Come dimostrano le fotografie scattate nella notte, i semafori dell’incrocio erano attiva anche a tarda ora: di conseguenza, uno dei due veicoli potrebbe essere passato con il rosso.
Di certo, dopo l’incidente, ambulanze e pattuglie della polizia locale sono subito corse sul posto e hanno bloccato il traffico all’incrocio fra corso Orbassano e corso Cosenza per consentire i soccorsi al giovane centauro. Ma per Perazzetti non c’è stato nulla da fare. Invece la conducente della Citroen è stata soccorsa dai sanitari del 118 e trasportata in ospedale. Le sue condizioni non risultano gravi.
Intanto sono arrivati sul posto il medico legale e la squadra infortunistica dal comando di via Bologna, che hanno constatato il decesso del motociclista e e iniziato i rilievi per chiarire la dinamica del tragico incidente stradale.
«Nel pomeriggio siamo andati a parlare con i vigili - riporta ancora Mirko Perazzetti, fratello del motociclista deceduto - Non ci hanno potuto dire nulla nel dettaglio ma stanno cercando di capire cosa sia successo anche grazie alle telecamere. Noi ci rivolgeremo a un avvocato per seguire le indagini ed essere informati dei risultati. Probabilmente il pubblico ministero disporrà l’autopsia, poi organizzeremo il funerale».
Il 33enne risultava ancora domiciliato con la famiglia in corso Traiano ma ora viveva a Grugliasco con la compagna. Anche se ora faceva su e giù dalla Liguria: «Lavorava per un’azienda edile torinese, la Redil, e in questo periodo era in trasferta a Sanremo - riporta ancora il fratello - Tornava nel fine settimana dalla ragazza, a Grugliasco». La famiglia, le moto e il lavoro erano le priorità di Valerio Perazzetti: «Abbiamo iniziato entrambi a lavorare come muratori con papà, poi è diventata una tradizione di famiglia - continua Mirko con la voce rotta - Lui era una roccia a tutti gli effetti, c’era sempre e non si lamentava mai: un ragazzo di poche parole e un gigante buono dalla forza smisurata».
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