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salute
13 Ottobre 2024 - 17:23
Elena Alladio con il piccolo Edoardo e papà Alessio
«Ho avuto paura di non farcela, poi sono passata alla gioia di tenere mio figlio in braccio. E per questo devo dire grazie ai medici». Elena Alladio, impiegata 36enne, sta trascorrendo questi giorni nella sua casa di Cavour, insieme al marito Alessio Esposito e al piccolo Edoardo, nato appena il 24 settembre. Una famiglia felice, grazie al suo oculista, Michele Palmieri, che per primo si è accorto di un suo problema di salute che meritava approfondimenti, e ai medici del Sant’Anna e delle Molinette che sono poi riusciti a effettuare la diagnosi e a operarla in gravidanza.
Elena, alla fine del terzo mese di gravidanza, ha accusato dei problemi alla vista. Grazie all’intuito dei medici, si è arrivati a capire che era stata colpita da un condrosarcoma intracranico, un raro tumore della cartilagine che di solito colpisce le ossa lunghe e che invece, nel suo caso, si era sviluppato nel cranio. Sono stati il suo ginecologo, Andrea Carosso, e il professor Luca Marozio, coordinatore della gestione delle gravidanze a rischio, del reparto di Ginecologia e Ostetricia universitaria 1 del Sant’Anna, diretto dalla professoressa Chiara Benedetto, ad individuare, mediante una risonanza magnetica, il tumore di un centimetro e mezzo che comprimeva i nervi che controllano i movimenti oculari, dando origine ai problemi manifestati alla vista.
Il tumore è stato rimosso, nel quarto mese di gravidanza, con il primo intervento neurochirurgico per condrosarcoma intracranico in gravidanza al mondo, portato a termine alle Molinette dal dottor Francesco Zenga, responsabile della Chirurgia del Basicranio e Ipofisaria, e dalla dottoressa Federica Penner, del dipartimento di Neuroscienze della Città della Salute di Torino. L’operazione - durata circa 3 ore - è stata effettuata con una tecnica mininvasiva endoscopica che ha consentito, passando dalle narici, di arrivare fino alla scatola cranica e al condrosarcoma. «Un intervento riuscito talmente bene - racconta Elena - che due settimane dopo sono già potuta tornare al lavoro».
Poi, venti giorni fa, il parto. «Adesso comincerò delle terapie - conclude Elena - che abbiamo rinviato visto il mio stato di gravidanza. Sperando che vada ancora tutto bene come fino a oggi».
«Sono felice che questa mamma sia riuscita a realizzare il suo sogno, nonostante abbia dovuto affrontare insieme a noi una sfida molto impegnativa. Il risultato è stato ottenuto grazie ad un grande lavoro di squadra, che ha visto collaborare in modo multidisciplinare tutti i professionisti coinvolti nel percorso di cura. È proprio questo che ha fatto la differenza in una situazione che avrebbe potuto diventare drammatica» afferma la professoressa Chiara Benedetto. «Effettuare un intervento chirurgico, per giunta complesso e in una zona delicata ricca di strutture nervose e vasi sanguigni, durante una gravidanza è una sfida che può essere superata solo tramite una perfetta sinergia tra tutti i professionisti, infermieri e medici, che sono intervenuti nel periodo peri-operatorio» aggiunge il dottor Francesco Zenga.
«Ancora una volta la sanità del nostro Piemonte si conferma tra le eccellenze in Italia e nel mondo. Un ringraziamento ai nostri professionisti della Città della Salute di Torino che hanno salvato mamma e neonato. Queste eccellenze meritano strutture ospedaliere di ben altro livello, per le quali stiamo lavorando. Questo lieto evento merita un fiocco azzurro davvero speciale» dichiara Federico Riboldi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte. «E’ il miracolo della vita. Ancora un esempio delle eccellenze della nostra Città della Salute e del valore dei nostri professionisti, che ogni giorno si impegnano per permettere che avvengano miracoli come questo» conclude infine il dottor Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino.
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