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IL CASO
17 Ottobre 2024 - 06:00
Era ubriaco alla guida e stava sorpassando quando ha travolto e ucciso Mattia Casazzo, un anno e mezzo fa a Volvera. Poi se n’è andato ed è tornato a piedi, senza ammettere di essere stato lui a investire il 22enne (suo conoscente, non amico come emerso inizialmente): sono stati i presenti a riconoscere e indicare ai carabinieri il 24enne Andrea Boggia. «Ha spazzato via una vita, è inaccettabile» tuonano ora, a nome dei familiari della vittima, gli avvocati Stefano Comellini e Giulia Zali. Che aggiungono: «Chiediamo che vanga fatta giustizia per un episodio così grave».
Erano le 23 del 15 giugno 2023 quando la Bmw di Boggia ha investito Casazzo mentre stava attraversando a piedi l’incrocio tra strada Orbassano (la provinciale 139), via Bruino e via Spirito Santo. Il 22enne di Frossasco è stato sbalzato a 40 metri di distanza ed è morto sul colpo. Ferita anche la fidanzata che era con lui, la 18enne Ramona Brancale: «Era nell’altra corsia, credevo che volesse ucciderci apposta» racconterà poi la ragazza.
Nonostante i pesanti danni al parabrezza e alla carrozzeria della Bmw, Boggia ha proseguito la sua corsa. Ha parcheggiato l’auto e incontrato la fidanzata, con cui da tempo litigava proprio per la sua abitudine a correre troppo in auto. Al suo ritorno sul luogo dell’incidente, è poi scattato l’arresto anche perché il 24enne aveva tracce di cannabis nelle urine e un tasso di 1.4 grammi di alcol nel sangue (quasi tre volte più del limite).
Ora il processo per omicidio stradale e omissione di soccorso si trova ancora nella fase dell’udienza preliminare. Boggia, assistito dall’avvocato Natascia Taormina, non ha direttamente risarcito i familiari della vittima e al momento ha pagato solo l’assicurazione con un acconto di quasi 600mila euro.
In queste settimane i parenti di Casazzo non hanno apprezzato il comportamento processuale del 24enne perché la sua lettera di scuse, letta dalla sua legale nel corso dell’ultima udienza, è finita agli atti del processo e non è stata inviata a genitori, sorella e nonni della vittima, tutti costituiti parte civile per avere giustizia dopo quello che è successo un anno e mezzo fa. Anche la fidanzata di Casazzo è costituita parte civile, assistita dall’avvocato Antonio Vallone.
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