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Lacrime, fiori e la sua tavola per l’ultimo addio alla surfista Giulia

Oggi si è tenuto il funerale della giovane uccisa da un pesce nell’Oceano Indiano

Lacrime, fiori e la sua tavola per l’ultimo addio alla surfista Giulia

«Giulia non ti dimenticherò mai. Difficile trovare le parole per qualcosa che va ben oltre. Non riesco a esprimere appieno quanto mi manchi il tuo sorriso, la tua risata, la tua presenza radiosa, le nostre sciocche routine e soprattutto la profondità della tua anima. Che bella amicizia pazzesca che abbiamo condiviso. Ho perso una delle mie più care amiche, una compagna di vita fedele e costante, una sorella a cui tenevo profondamente». Questo è un passo della toccante lettera scritta da una amica di Giulia Manfrini e letta, con tanta forza e commozione, dalla mamma, la dottoressa Chiara Pittarello durante il funerale della 36enne influencer, uccisa da un pesce aguglia il 18 ottobre nei mari dell’Oceano Indiano, nelle isole Mentawai.

Oggi pomeriggio, nella chiesa di Santa Maria, in piazza dell’Annunziata, c’erano davvero tutti: amici, parenti, gente comune. Tutti stretti a papà Giorgio Manfrini, noto avvocato, e mamma Chiara. Con loro tanti colleghi e le autorità comunali, con in testa il sindaco Fabio Giulivi e il sottosegretario regionale Claudia Porchietto. All’ingresso della bara, accolta tra gli applausi, c’era la sua tavola da surf rosa. La sua inseparabile tavola da surf. Durante l’omelia, il parroco, don Enrico Griffa, ha ricordato come «in questi giorni ci siamo posti l’interrogativo, in un silenzio rispettoso: perché tutto questo? Giulia ha fatto tanta fatica a diventare esperta dello snowboard e della tavola da surf. Sono sport che fanno cadere e obbligano a una ripartenza. Da Giulia abbiamo imparato che non sappiamo quanto tempo ci è regalato da vivere. Ma noi possiamo decidere come impiegare quel tempo. Oggi dobbiamo avere lo spunto per ripartire. Grazie agli amici, ai genitori, alla condivisione di una preghiera».

Anche il sindaco Fabio Giulivi ha voluto ricordare la sua giovane concittadina: «Capita a pochissimi di aver il beffardo ed involontario privilegio di morire facendo ciò che si amava di più nella vita. Per Giulia vi era in cima alle passioni il mare ed il surf ed è così che se ne è andata. Può essere davvero una piccola onda di consolazione in questo oceano di dolore. Un genitore non dovrebbe mai seppellire il proprio figlio».

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