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Chiodi a 4 punte per sfuggire ai carabinieri, bucate le gomme a una dozzina di auto

Il giallo di un inseguimento “fantasma” sulla 460: era la banda della marmotta?

Chiodi a 4 punte per sfuggire ai carabinieri, bucate le gomme a una dozzina di auto

Chiodi a 4 punte per sfuggire ai carabinieri, bucate le gomme a una dozzina di auto

Hanno creduto di essere inseguiti dai carabinieri e hanno reagito “seminando” sulla strada decine di chiodi a quattro punte, bucando le gomme sia ai militari che a molti altri automobilisti di passaggio.

E’ un episodio dalle tinte gialle quello che è andato in scena sulla 460 la scorsa notte, nel tratto compreso tra Lombardore e la frazione Mastri di Rivarolo Canavese. Un episodio sul quale sono in corso le indagini dei carabinieri, che stanno cercando di capire chi si trovava a bordo dell’auto e per quale motivo fosse “fornito” di quei chiodi.

Tutto è cominciato quando un automobilista che aveva alzato un po’ troppo il gomito non ha rispettato l’alt a un posto di blocco all’altezza di Lombardore. I militari hanno quindi cercato di raggiungerlo ma l’inseguimento è durato poco. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, le persone a bordo di una seconda automobile che si trovava in zona hanno erroneamente creduto che i carabinieri fossero sulle loro tracce. Per assicurarsi la fuga non hanno quindi esitato a lanciare sull’asfalto dei chiodi a quattro punte, che in effetti hanno fermato non solo i carabinieri ma anche una dozzina di auto di passaggio. Per fortuna creando solo danni ma nessun ferito.

L’auto che non aveva rispettato l’alt è stata poi bloccata e l’automobilista sanzionato. Ma è evidente che l’interesse degli investigatori è rivolto più a cercare di capire chi si poteva trovare a bordo della seconda auto. I chiodi a quattro punte sono infatti tipicamente utilizzati da categorie ben precise di malviventi.

Una è quella di chi assalta furgoni portavalori: in questo caso i chiodi (e le bande chiodate) servono sia a bloccare i furgoni stessi che, appunto, eventuali inseguitori. Ma non è da escludere, ed è anzi forse più probabile, una seconda possibilità: in provincia da tempo opera la banda della marmotta. I malviventi, specializzati nell’assalto con l’esplosivo agli sportelli bancomat, potrebbero in effetti avere a bordo dei loro mezzi chiodi a quattro punte da utilizzare nel caso fossero intercettati dalle forze dell’ordine subito dopo il colpo. I carabinieri per caso si sono imbattuti proprio nell’imprendibile (per ora) banda della marmotta?

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