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L'affidamento
05 Dicembre 2024 - 07:00
Avrebbe dovuto aprire il 1° novembre. Invece ha trovato ufficialmente "padrone" il 3 dicembre. Ma ora può tornare a ospitare migranti, per lo più irregolari e che hanno commesso reati: il Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) è stato affidato dalla Prefettura di Torino alla Sanitalia Service, cooperativa di Torino che si è aggiudicata la gara pubblica con un'offerta da 8 milioni e 419.405,05 euro. Con il risultato che la struttura di corso Brunelleschi costerà allo Stato italiano poco meno di 7.700 euro (per la precisione 7.688,95).
Nato con una capienza di 210 posti e sempre più “ristretto” a ogni rivolta, il Cpr poteva ospitare un massimo di 90 persone quando è stato chiuso dopo l’ennesimo incendio, a febbraio 2023. I lavori di ristrutturazione sono partiti esattamente un anno dopo e adesso sono conclusi quelli delle aree Rossa e Blu del Centro, su cui la Prefettura ha deciso di lanciare una procedura di gara per trovare un gestore. Sono finiti a bando 70 posti a 64,50 euro al giorno ciascuno, che saliranno a 66,24 dal 1° gennaio e 67,08 dal 1° ottobre 2025 (con l’ultima gara la somma era poco più della metà, 37,97 euro). Alla fine l’importo a gara era di 8.517.432 euro per due anni di contratto rinnovabile per un terzo. Il ribasso offerto da Sanitalia ha permesso allo Stato di risparmiare quasi 100mila euro e alla cooperativa torinese di battere l'unica sfidante in corsa. Inizialmente, infatti, avevano partecipato la Azzurra ssrl di Cosenza, la Ekene onlus cooperativa sociale di Battaglia Terme (Padova) e Cooperativa sociale Sanitalia service di Torino, con la prima esclusa già nella prima fase di valutazione, due mesi fa.
Il gestore dovrà fornire un kit di primo ingresso per ogni migrante, a cui si aggiunge un eventuale cambio stagionale (alla cifra, a base d'asta, di 173 euro). Sono garantiti e non soggetti a ribasso 5 euro di tessera telefonica una tantum all’ingresso, 500 euro per farmaci e prestazioni non coperti dal Sistema sanitario nazionale e i 2,50 euro pro capite al giorno del cosiddetto Pocket Money, gli unici soldi che materialmente vanno allo straniero.
Il bando tiene conto di una serie di possibilità: l'affidamento vale due anni ma è possibile un anno di proroga, fino al 31 ottobre 2027. Non solo, è possibile “un aumento o una diminuzione dei posti attivati e delle connesse prestazioni contrattuali, nel limite massimo del 100% dell’importo iniziale dell’affidamento”. E anche servizi e forniture possono salire di pari passo: in sostanza, la Prefettura non esclude di salire a 140 posti ma anche di chiudere di nuovo il Cpr prima della fine del contratto. Due opzioni altrettanto probabili, visto che sono in corso i lavori anche nelle altre aree della struttura. E che c’è il rischio di nuove rivolte, proteste e devastazioni come in passato.
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