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La protesta dei prof del Colombatto contro la preside "dittatrice"

I docenti dell'alberghiero si sono dati appuntamento in corso Vittorio. E hanno offerto panini, pizzette e tè caldo...

Il sit-in di protesta dei prof del Colombatto in corso Vittorio

Il sit-in di protesta dei prof del Colombatto in corso Vittorio

«La preside non ci ascolta». E così i professori dell’alberghiero Colombatto di via Gorizia, quartiere Santa Rita, hanno organizzato un presidio davanti all’Ufficio scolastico regionale di corso Vittorio. Motivo, la protesta contro la dirigente Silvia Viscomi, denunciando la sua «gestione autoritaria dell’istituto», come recita la lettera aperta diffusa lo scorso mercoledì e firmata da ben 81 insegnanti per annunciare il presidio di oggi.

Con questa iniziativa i docenti del Colombatto, sostenuti ed affiancati da insegnanti di altre scuole di Torino, hanno chiesto l’intervento del direttore dell’Usr, Stefano Suraniti, per trovare una soluzione «a una situazione ormai insostenibile e per esprimere pubblicamente il nostro disagio, dopo anni di inutili richieste di aiuto». Durante il sit-in, i prof (del resto stiamo parlando di un alberghiero) hanno offerto anche panini, pizzette e tè caldo a tutti i partecipanti.

A scuola il clima con la preside Viscomi è teso; un docente, che ha chiesto e ottenuto il trasferimento dall’istituto di via Gorizia, ha raccontato che nel 2020 su 200 unità tra insegnanti e collaboratori, in 40 hanno chiesto il trasferimento e ha aggiunto: «Non mi sono mai pentito di averlo fatto». Luisa Picco, professoressa di inglese al Colombatto, afferma: «Siamo qui per chiedere aiuto, perché la situazione è pesante e ormai insostenibile. Ci sono gravissimi problemi di comunicazione e la dirigente non ascolta la nostra voce». Gli attriti che si sono accumulati tra la preside e parecchi insegnanti hanno portato a un’irreparabile frattura che si ripercuoterebbe anche sul benessere della scuola e sulla qualità della didattica.

«La nostra presenza qui non è “contro” ma “per” - hanno sottolineato i prof del Colombatto - e vogliamo un intervento per aiutare il nostro istituto a tornare alla serenità che si è persa nel corso di questi ultimi sei anni. Il patto di fiducia si è rotto, a causa di quelli che a noi paiono atteggiamenti e comportamenti inaccettabili e di questo problema deve farsi carico l’Usr».

Il sindacato Cub ha sottolineato come la situazione non riguardi solo il Colombatto, ma l’intero sistema scolastico, dove troppo spesso si verificano situazioni spiacevoli con l’insediamento di nuovi presidi. Anche Flc Cgil, che ha sostenuto e appoggiato i docenti, dichiara che sono «in corso gravi violazioni alle prerogative del collegio dei docenti e alle disposizioni previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro».

Anche i professori dell’istituto Peano hanno espresso vicinanza e solidarietà, a causa delle dinamiche simili di cui sono vittime «dovute a una gestione che spesso manca di trasparenza e coerenza», come recita la loro lettera. Anche loro hanno partecipato al presidio in corso Vittorio, per affrontare insieme le difficoltà e fare rete. Una prof del Peano ha affermato: «Si tratta di un problema generalizzato, legato alla scelta dei dirigenti, ai quali la didattica non interessa per niente. Quello che succede al Colombatto è gravissimo, ma succede da tempo in molte altre scuole».

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