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Burocrazia

Il codice degli appalti cancella le gite scolastiche? Un caso a Torino

Le norme impongono un bando per ogni spesa oltre i 140mila euro. Chiesto l'intervento del ministro

Gite scolastiche a rischio a Torino: l'impasse del nuovo codice degli appalti

Le gite scolastiche, un tempo momento di svago e apprendimento fuori dalle aule (e qualche volta anche delle regole), sono ora sospese in un limbo burocratico. Il nuovo codice degli appalti, entrato in vigore dopo la scadenza della deroga concessa dall'ANAC fino al 30 settembre, impone alle scuole di diventare stazioni appaltanti qualificate per stipulare contratti superiori ai 140mila euro. Una soglia che, per gli istituti più grandi, rappresenta un ostacolo non indifferente.



La situazione è particolarmente critica a Torino, dove le scuole più grandi si trovano a fronteggiare una sfida che rischia di compromettere la pianificazione delle gite scolastiche. Per gli istituti con un numero elevato di studenti, superare la soglia dei 140mila euro - tra mezzi di trasporto e sede dove alloggiare - è quasi inevitabile. Dall'istituto Majorana di Moncalieri, per esempio, chiedono l'intervento del ministero. Oppure, addio gite. L'alternativa è che il Ministero dell'Istruzione individui stazioni appaltanti che possano gestire i bandi al posto delle scuole. 

Già mesi fa l'Anac, l'agenzia nazionale anticorruzione - che ha disposto l'obbligo del mercato elettronico Mepa per le gite - aveva concesso una deroga a ministero e provveditorati, scaduta però a settembre. Ora, mentre dal Pd si annunciano interrogazioni parlamentari, Antonello Giannelli, referente dei presidi italiani, appoggia l'idea - in fase di elaborazione in un tavolo ministeriale con l'Anac - di individuare stazioni appaltanti, purché gli uffici scolastici regionali siano dotati di nuovo personale. Nella legge di bilancio si chiede un emendamento per assumere 100 persone. 

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