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Sciopero dei bus e corteo non autorizzato, cosa succede oggi a Torino

L’allarme del prefetto: «Non conosciamo il percorso, chiediamo rispetto per la città»

Sciopero dei bus e corteo non autorizzato, cosa succede oggi a Torino

Sciopero dei mezzi pubblici e corteo non autorizzato di collettivi studenteschi e Pro Palestina: oggi sarà una giornata da incubo per i torinesi, che viaggino in auto, treno, bus, tram, metropolitana. Con la speranza che non finisca come due settimane fa, quando il corteo è sfociato in scontri, tensioni e binari occupati: «Invito i partecipanti a rispettare il decoro della città, dei suoi monumenti e dei suoi simboli, e le forze dell’ordine impegnate a garantire anche la loro sicurezza e i loro diritti» lancia l’appello il prefetto Donato Giovanni Cafagna.

Come detto, l’allarme per i torinesi è duplice. A partire dallo sciopero indetto dal sindacato Usb, che sarà di 24 ore e non di 4: il Tar del Lazio ha bloccato l’ordinanza con cui il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, aveva precettato i lavoratori. Per quanto riguarda i mezzi pubblici torinesi, Gtt informa che lo sciopero verrà effettuato nel rispetto delle fasce di garanzia dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15 per il servizio urbano e suburbano, la metropolitana, gli assistenti alla clientela e il personale addetto ai centri servizio al cliente. Per il servizio extraurbano, invece, le fasce di garanzia saranno invece dall’inizio del servizio fino alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30.

Negli stessi orari, probabilmente, la città sarà bloccata anche a causa del corteo organizzato dai collettivi studenteschi e dai gruppi Pro Pal. Alla base della protesta, ci sarebbero la “militarizzazione delle università e i tagli alla ricerca”. I promotori hanno annunciato il blocco della didattica a Palazzo Nuovo, occupato nuovamente ieri sera, e la partenza verso piazza XVII Dicembre, dove partirà il corteo generale.

AGGIORNAMENTO DELLE 10.30 - È partito alle 10 da Porta Susa il corteo organizzato da cortei studenteschi e gruppi Pro Pal a Torino. Tra fumogeni e rivendicazioni al grido di “Riprendiamoci tutto”, circa 300 ragazzi stanno manifestando verso corso Vittorio Emanuele II, bloccando il traffico già congestionato dallo sciopero dei mezzi pubblici.

ORE 10.50: “Tappa” del corteo sotto la sede dell’Ufficio scolastico regionale, dove i manifestanti hanno lanciato uova all’indirizzo dei mezzi del Reparto mobile della polizia. Intanto sono partiti cori e insulti nei confronti del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Uova e fumogeni contro la polizia anche davanti al centro congressi dell’Unione industriali, con cori e insulti agli agenti e a Confindustria.

ORE 11.20: il corteo ha deviato verso le Ogr di corso Castelfidardo, dov’è in corso una presentazione delle attività della Giunta comunale. Ma l’obiettivo dei manifestanti è ancora una volta la sede di Leonardo, già occupata due settimane fa. Per ora il corteo è rimasto all’esterno grazie al blocco creato dalla polizia, con i lavoratori delle Ogr che sono corsi all’interno del perimetro.

ORE 11.40: Tensione davanti al Politecnico, dove gli studenti sono arrivati dopo aver manifestato davanti alle Ogr. Ci sono stati lanci di pietre e pigne contro le forze dell’ordine poste a protezione della struttura, che hanno risposto con cariche di alleggerimento per allontanare i manifestanti che cercavano di entrare nell’ateneo in corso Castelfidardo.

ORE 13.15: i manifestanti hanno tentato di entrare nella sede Rai di Torino, senza riuscirci. Alcuni, però, hanno “battuto” sul cancello e divelto la grata all’ingresso.

Sulla manifestazione di oggi si sono confrontati, al Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, il prefetto, vertici delle forze dell’ordine e l’assessore comunale alla Sicurezza, Marco Porcedda: «Trattandosi di un’iniziativa non oggetto di formale preavviso alla Questura e non essendo stata data dai promotori alcuna indicazione alle autorità competenti sul percorso e sulle modalità di svolgimento, sono stati esaminati tutti i potenziali impatti della manifestazione sulla città» comunica il prefetto Cafagna con una nota. Che prosegue: «In particolare potrebbero determinarsi ricadute sulla circolazione stradale e sulla rete di trasporto pubblico del centro di Torino». Come se non bastassero i disagi provocati dallo sciopero: «Per questi motivi, sono in corso contatti fra Questura, Comune e Gtt allo scopo di ridurre i disagi per l’utenza, assicurando la necessaria informazione». Anche per non ritrovarsi in mezzo ai possibili scontri che potrebbero scatenarsi in centro.

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