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IL FATTO

Tragedia sulle montagne piemontesi: tre morti e due feriti sotto una valanga

La slavina si è staccata poco dopo mezzogiorno e ha travolto un gruppo di 5 persone

Tragedia sulle montagne piemontesi: tre morti e due feriti sotto una valanga

Tragedia sulle montagne piemontesi: tre morti e due feriti sotto una valanga (foto di repertorio)

AGGIORNAMENTO ORE 17.40: le vittime sono state identificate. Ecco i loro nomi:


E' una domenica tragica sulle montagne piemontesi. Intorno all'ora di pranzo, una valanga ha travolto un gruppo di 5 persone  in Ossola, in alta valle Divedro, nel territorio del Comune di Trasquera (Vco). Il bilancio, purtroppo, è drammatico: 3 persone sono morte e altre due, ferite, sono state trasportate in elicottero in ospedale. Sia le vittime che i feriti dovrebbero essere originari del verbano, ma al momento non ci sono ancora conferme ufficiali sulla loro identità.

E' successo poco dopo mezzogiorno nella zona della parete Est della Punta Valgrande, al confine tra Svizzera e Italia, a oltre 2mila metri di quota. A chiamare i soccorsi, è stato un testimone che ha visto la slavina staccarsi dalla montagna nella zona in cui si trovava il gruppetto di scialpinisti. Sul posto sono subito accorsi i tecnici del Soccorso alpino Valdossola, anche con le unità cinofile, e del soccorso alpino della guardia di finanza. I soccorritori hanno individuato velocemente il gruppo travolto dalla neve, anche perché - secondo le prime informazioni - altri scialpinisti presenti sul posto nel frattempo avevano proceduto a disseppellire i travolti, solo parzialmente sepolti sotto la massa di neve che però ha trascinato verso valle tutti e 5 gli scialpinisti, provocando ferite e traumi che, purtroppo, per tre di loro si sono rivelati fatali. Inutili sono stati i tentativi di rianimazione. I due compagni feriti sono stati portati a valle con l'ausilio dell'elicottero mentre è atteso il via libera del magistrato per il trasporto a valle dei corpi.

Luca Giaj Arcota, responsabile del Soccorso Alpino Piemontese, ha escluso che ci possano essere altre persone coinvolte: «Le nostre squadre stanno operando sul posto per capire cosa è successo ma non risultano esserci altre persone coinvolte, oltre alle 5 già note. Al momento non abbiamo notizie precise sulle condizioni dei feriti. In montagna in questi giorni purtroppo ci sono accumuli che se sollecitati tendono a staccarsi».

Il bollettino dell’Arpa Piemonte, per la zona dove si è verificata la slavina, oggi dava pericolo 3-marcato. «Le attività sportive fuoripista richiedono molta esperienza nella valutazione del pericolo di valanghe e la massima cautela - era la raccomandazione -. La neve fresca e la neve ventata rappresentano la principale fonte di pericolo. Le osservazioni sul territorio indicano una situazione nevosa molto variabile dovuta all'intensità delle precipitazioni nevose soprattutto alle quote più alte ed al forte rimaneggiamento del manto nevoso che ha causato numerosi accumuli anche di grandi dimensioni. Laddove tali accumuli sono più numerosi e consistenti sono possibili situazioni di maggior pericolo. Sono possibili numerose valanghe spontanee di grandi dimensioni e, a livello isolato, di dimensioni molto grandi. I punti pericolosi si trovano soprattutto ai piedi di pareti rocciose e dietro ai cambi di pendenza come pure nelle zone in prossimità delle creste, nei canaloni e nelle conche. I nuovi accumuli di neve ventata e quelli meno recenti rimangono molto instabili a tutte le esposizioni. Le valanghe possono distaccarsi già in seguito al passaggio di un singolo appassionato di sport invernali». 

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