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Il processo
15 Febbraio 2025 - 07:00
Erano una famiglia felice, benestante e “internazionale”: lui manager di origini straniere, lei figlia di un importante politico delle Filippine. E due bambini, gemelli, che oggi hanno quasi 14 anni. Ma il papà non li vede dal 2022, quando la mamma li ha presi e portati a Manila: adesso la donna è a processo per sottrazione di minore a Torino, dov’è in corso anche la causa per la separazione e l’affidamento di Antonio e José (nomi di fantasia per tutelare i due ragazzi). Qui i giudici potrebbero affidare i gemelli al papà ma sembra che nelle Filippine abbiano deciso il contrario.
Il risultato è una sorta di intrigo internazionale che ha portato una lunga serie di cause giudiziarie con al centro due ragazzini, cresciuti in Europa seguendo gli spostamenti lavorativi del papà: «Il più bel giorno della mia vita è stato quando mia moglie mi ha detto di essere incinta di due gemelli - ha raccontato ieri in aula il manager - Eravamo molto uniti, andava tutto bene. Poi, tra 2021 e 2022, lei ha iniziato ha fare strani prelievi in contati. Quindi ha trasferito 30mila euro dal conto cointestato a quello suo. Poi ha sporto denuncia per maltrattamenti contro di me, che è stata subito archiviata». E il 16 agosto 2022 la donna e i bambini sono partiti per Manila: «Stavamo facendo le vacanze in Portogallo, anche se separati. Mi ha detto che sarebbero partiti perché lei aveva dei problemi di salute. Non ero d’accordo, avevo paura che non tornassero in tempo per l’inizio della scuola, nonostante avessero già il biglietto di ritorno». È stata l’ultima volta in cui il torinese ha visto Antonio e Josè: «Non sono mai più tornati. Sono riusciti soltanto a videochiamarli qualche volta fino ad aprile scorso, quando ho perso ogni contatto. So solo che stanno bene grazie ai parenti di mia moglie che mi tengono aggiornato».
Per questo sono partite la denuncia e la successiva inchiesta per sottrazione di minore, arrivata fino in tribunale. Dove l’avvocato della donna, Emanuele Zanalda, ha spiegato che c’è un altro processo nelle Filippine. Dove i giudici avrebbero affidato i ragazzi alla mamma: «Noi non ne sappiamo nulla - spiegano il padre e l’avvocato Chiara Di Tanno, che lo assiste insieme al collega Andrea Di Pasquale - Lui non è mai potuto andare nelle Filippine, corre il rischio di essere arrestato nonostante non abbia fatto nulla. Non solo, a Torino c’è già stata l’ordinanza presidenziale con cui il tribunale civile ha disposto la collocazione dei figli dal papà (nell’ambito della causa civile di separazione, ndr). E presto ci sarà anche la sentenza».
Intanto il processo penale va avanti, con la sentenza attesa a giugno.
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