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Il processo
20 Febbraio 2025 - 12:47
È diventata definitiva la sentenza di assoluzione emessa lo scorso 24 ottobre per Massimo Segre “perché il fatto non costituisce reato" e “per non avere commesso il fatto” nella vicenda Thesan Savio: la Procura ha deciso di non ricorrere in appello dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza. L’atto di chiusura del procedimento e del passaggio in giudicato è stato ricevuto oggi dalle parti. E ora Segre prende la parola: «In oltre 40 anni di attività ho sempre dimostrato la correttezza del mio operato».
L'ormai celebre "finanziere dei Vip", noto anche per la vicenda della rottura social con la manager Cristina Seymandi, ha inviato una nota per sottolineare come il Tribunale abbia riconosciuto la sua innocenza dall'accusa di mancato versamento di circa 1 milione di euro fra Iva e ritenute della Thesan Savio spa (oggi solo Thesan). Visto che, secondo lui e il suo avvocato, le motivazioni hanno anche dato atto della qualità del lavoro del commercialista torinese: «Le iniziative svolte dal prof. Segre sono state definite in sentenza "corrette e auspicabili, tutte orientate al risanamento della società attraverso la gestione del sovraindebitamento societario - sottolinea Tommaso Marrazza, legale di Segre nel procedimento - Così come è stata valutata positivamente la scelta della sua nomina proprio perché figura competente e di garanzia verso le banche nell’obiettivo del risanamento finanziario».
Commenta ancora Segre: «Le norme di carattere finanziario sono complesse ed è giusto che i fatti vengano approfonditi con rigore e serietà. Ho massimo rispetto per il lavoro dei magistrati e quando viene esaminato nel dettaglio e nel contesto giuridico il lavoro che svolgo, è emerso sempre in modo chiaro il rigoroso rispetto delle norme». Parole che rivendicano il suo operato ma intanto lanciano un messaggio distensivo agli inquirenti. Anche perché i guai giudiziari del banchiere non sono finiti: Segre è di nuovo indagato per bancarotta e truffa ai danni dello Stato, sempre per il salvataggio di quella che fino a poco tempo fa si chiamava Thesan Savio: stavolta, sotto la lente dei pubblici ministeri Roberto Furlan e Giulia Rizzo, c'è il concordato del 2020 e il contributo da 2 milioni concesso dalla partecipata regionale Finpiemonte. Insieme a Segre, è indagato l’ex ad della società valsusina, Aimone Balbo di Vinadio (che nel processo precedente aveva concordato 10 mesi di lavori di pubblica utilità). E, come in ogni telenovela che si rispetti, l’inchiesta nata dalle chat di Cristina Seymandi che i pm nell'inchiesta avviata dopo la denuncia presentata dalla manager dopo la separazione con il promesso sposo.
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