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Il processo

Criptovalute e «intimità»: così il prestito da 120mila euro per Oxford finisce in tribunale

Scontro fra una dottoressa 70enne e un universitario 26enne, accusato di truffa e stalking

Criptovalute e «intimità»: così il prestito da 120mila euro per Oxford finisce in tribunale

Ha aiutato un giovane studente in difficoltà, dandogli 120mila euro per permettergli di iscriversi a una delle migliori università del mondo. E ora, oltre ad aver perso quei soldi, ha pure dovuto sopportare minacce e aggressioni verbali: è questa l'accusa mossa a un 26enne, denunciato per truffa e stalking da un'agiata 70enne (costituita parte civile e assistita dall'avvocato Claudio Strata). Ma lui si difende: «Ho investito i soldi in criptovalute, non mi aveva dato un termine per restituirli. E in cambio voleva dei momenti di intimità».

Questa storia da film si è svolta fra il 2022 e il 2023. I personaggi sono una dottoressa in pensione, volontaria con varie associazioni e spesso dedita alla beneficenza, mentre l'universitario è un giovane di origine africana che ha già conseguito una laurea triennale: «Il sogno di mia madre - ha raccontato ieri in aula il 26enne - era di farmi andare nella migliore università del mondo. Io voglio diventare un diplomatico per essere utile al mio Paese. Nella palazzina dove abitavo, nel 2022, c'erano dei lavori e non riuscivo a concentrarmi per studiare. Mi hanno fatto incontrare la signora, che è stata molto gentile: visto che trascorreva gran parte del suo tempo in viaggio o nella sua casa al mare, mi ha offerto l'appartamento a titolo quasi gratuito. Dovevo solo badare ai fiori, pagare le bollette, fare piccole commissioni. Insieme a lei mi sono poi informato su come accedere a Oxford, Yale, Cambridge. Però, per procedere con la domanda di iscrizione, avevo bisogno di un fondo di garanzia. In una università minore mi avevano anche accettato, ma in quel periodo mi stava per scadere il permesso di soggiorno».

La guardia di finanza ha accertato che la signora trasferì subito i 120mila euro dal suo conto a quello del ragazzo. «Li ho investiti in criptovalute. Mi servono per il futuro». E perché non li restituisce? «La signora non mi ha mai messo un limite di tempo per tenerli». Stesso discorso per la casa, a quanto pare: quando sono iniziati i problemi, l'universitario si è rifiutato di lasciare l'alloggio e se n'è andato solo quando sono arrivate le forze dell'ordine. Alla domanda sul perché i rapporti con la 70enne si siano incrinati, il 26enne ha risposto che lei gli aveva chiesto dei «momenti di intimità che io non le potevo dare, sono fidanzato e credente». Un'affermazione che ha fatto scattare la rabbia dei conoscenti della signora, presenti all'udienza, e dell'avvocato Strata: «È falso e lo dimostra una lettera: la questione riguardava solo l'uso del denaro. Non si può gettare discredito su una signora vissuta senza ombre e facendo sempre e solo del bene».

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