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Il caso

Sorpresa, l'eredità di Gianni Vattimo va alla cugina calabrese. Ma restano in ballo 400mila euro

Colpo di scena dopo anni di processi sul patrimonio del filosofo: «Doneremo i libri all'Università di Torino»

Sorpresa, l'eredità di Gianni Vattimo va alla cugina calabrese. Ma restano in ballo 400mila euro

Dopo anni di processi e la scomparsa di Gianni Vattimo, c'è un nuovo colpo di scena nella lotta per la sua eredità: il grande filosofo torinese, morto a settembre 2023, aveva una cugina di primo grado in Calabria. Si chiama Rita Vattimo, ha 89 anni e abita a Cetraro (Cosenza): ora si è fatta avanti ed è già entrata in possesso dei conti correnti, dell'appartamento di via Po e delle migliaia di libri che contiene. «Vogliamo donarli all'Università di Torino» annuncia Emilio Enzo Quintieri, avvocato (e nipote) dell'89enne. Ma resta in ballo una polizza da 420mila euro che, secondo il legale dell'anziana, non sarebbe valida. Quindi andrebbe annullata, con i soldi consegnati alla legittima erede.

La saga giudiziaria sull'eredità di Vattimo non si può considerare ancora conclusa, nonostante anni di strascichi giudiziari, sia sul fronte penale sia su quello civile. Ma intanto c'è questo colpo di scena raccontato dal suo autore, l’avvocato Quintieri: «Mia nonna aveva perso i contatti da tempo con Gianni, di cui era l'unica cugina di primo grado rimasta (è figlia del fratello del padre di Vattimo, ndr): quando telefonava, le dicevano che non poteva parlare o che non la conoscevano. Poi, lo scorso luglio, abbiamo letto sui giornali che il tribunale aveva assegnato a due cugine piemontesi la sua eredità. Così ci siamo attivati».

Il legale calabrese ha contattato prima il compagno del filosofo, Simone Caminada. Poi è riuscito a parlare con il legale delle altre parenti, cugine di secondo grado da parte della madre: «Avevano già accettato l’eredità ma, quando abbiamo dimostrato che mia nonna è l'erede legittima, non si sono opposte. Anche perché avevamo gli atti dei Comuni di Torino e di Cetraro che accertavano la nostra posizione».

Così, nelle scorse settimane, Rita Vattimo ha preso possesso del patrimonio del filosofo: «L'appartamento di via Po, 210 metri quadri al terzo piano di un palazzo del '600, è stato valutato tra i 700mila e gli 800mila euro - riporta l'avvocato Quintieri - All'interno abbiamo trovato tante cornici vuote ma anche centinaia e centinaia di libri: qualcuno dice che siano 20mila, con opere tradotte in tutte le lingue. Vorremmo donarli all’Università di Torino e ci piacerebbe anche che un’aula venisse intitolata a Vattimo».

Ma la diatriba non è finita: l'erede legittima e il suo legale torneranno alla carica con Caminada, che per i suoi rapporti con Vattimo è stato condannato a due anni di reclusione per circonvenzione d’incapace. Entra nel merito Quintieri: «Abbiamo trovato circa 30mila euro sui conti correnti, su cui ci sono stati prelievi e bonifici poco prima della morte di Gianni. Su quella vicenda metteremo una pietra sopra mentre faremo richiesta di ottenere i 420mila euro di una polizza sottoscritta da Vattimo dopo la vendita di una casa a Parigi: alla luce della condanna, diventata definitiva, quell'atto non è valido e quindi i soldi devono rientrare nella successione. Ne faremo richiesta alla banca e, se ci sarà opposizione, bisognerà andare in causa».

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