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Piemonte, le telecamere intelligenti "salvano" i medici dalle aggressioni: quando arrivano?

Il progetto-pilota è partito ad Asti, ma ora viene esteso in tutti i pronto soccorso della nostra regione

Per una spesa di sei milioni, vedremo presto le telecamere con intelligenza artificiale nei nostri ospedali

Per una spesa di sei milioni, vedremo presto le telecamere con intelligenza artificiale nei nostri ospedali

Ad Asti è partito il progetto-pilota, ma a fine anno o al massimo nei primi mesi del 2026 gli occhi elettronici “intelligenti” arriveranno nei pronto soccorso di tutto il Piemonte. Per una spesa di sei milioni di euro. Dunque ancora pochi mesi e vedremo presto le telecamere con intelligenza artificiale nei nostri ospedali. A prometterlo è Federico Riboldi, assessore regionale alla Sanità. Riboldi ha parlato oggi, venerdì 11 aprile, al congresso regionale del Simeu Piemonte-Valle d’Aosta “La medicina di emergenza-urgenza dal territorio all’ospedale: tra certezze e innovazioni” che si è svolto all’ospedale San Luigi di Orbassano. «Siamo partiti ad Asti ma vogliamo estendere il piano a tutti gli ospedali - ha detto l’assessore regionale - perché è inammissibile apprendere di continue aggressioni al personale sanitario».

Ad Asti, 21 telecamere con l’intelligenza artificiale ci sono già. Come funzionano? In caso di aggressione, si accendono sui monitor delle centrali operative delle forze dell’ordine. Basta premere un tasto per aprire una “finestra” in tempo reale su cosa sta succedendo di pericoloso per consentire alle pattuglie di arrivare tempestivamente e, soprattutto, con piani di intervento adeguati a numero di aggressori e livello di rischio. «Con le nuove telecamere - ha aggiunto Riboldi - ogni qual volta avverrà un evento delittuoso non bisognerà più chiamare il 112, ma le telecamere manderanno subito il segnale d’emergenza alla polizia. Tempi? Vogliamo completare tutto tra fine 2025 e primo semestre 2026». Non è tutto perché sulla sicurezza ci sono novità anche per le 200 guardie mediche del Piemonte. «Saranno dotate di un’app con geolocalizzazione che segnalerà luogo e orario preciso di un’aggressione», ha concluso l’assessore.

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