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Il conclave dietro le quinte

Ecco chi sono le monache che cucinano e assistono i cardinali in clausura

I loro nomi sono top secret .Tra chi presta giuramento di segretezza anche medici, infermieri, addetti alla manutezione e personale della Gendarmeria - Il mistero del monsignore che tiene segretamente i contatti con l'esterno, ma che la Chiesa ha sempre smentito...

Ecco chi sono le monache che cucinano e assistono i cardinali in clausura

Monache in preghiera

Durante il conclave del 2025, convocato a seguito della scomparsa di Papa Francesco, i cardinali elettori sono accolti nella Domus Sanctae Marthae, ovvero Casa Santa Marta, situata all'interno del Vaticano, dove vivono in rigida clausura.  Anche il personale che lavora in cucina è sottoposto a severi controlli e deve sottoscrivere un giuramento di riservatezza. I pasti serviti sono semplici, ispirati alla tradizione culinaria italiana, che era tanto cara a Papa Francesco: risotti, paste leggere, carni bianche, pesce al forno, verdure grigliate e frutta di stagione. Il pane viene sfornato fresco ogni giorno e, la domenica, è concesso un dolce discreto come una crostata. La giornata alimentare prevede una colazione leggera, un pranzo completo e una cena più frugale. Il vino è consentito solo in quantità moderate, vino bianco del Castelli Romani, mentre per il rosso dovrebbe essere il toscano Sassicaia, mentre i superalcolici sono vietati. Questa cucina sobria riflette la concentrazione e la serietà richieste dal momento, mantenendo al contempo un elemento essenziale dell'identità italiana: la cura della tavola, anche nei giorni più solenni.

Ma chisono le monache che assistono e cucinano per i cardinali durante il Conclave? I nomi sono top secret, ma alcune di loro sono le suore che abitualemnte gestiscono Santa Marta, cioè le Figlie della Carità di San Vincenzo dè Paoli Non è scluso, però, come è stato per il passato che il personale venga affiancato da altre religiose provenienti da diversi continenti o da altri ordini religioso. In talune ad occuparsi dei porporati in concleve sono state le Clarisse di Rimini o le Beneddettine di Sant'Anna di Bastia d'Umbria. Il loro ruolo, oltre la cucina è quello di curare l'ordine e la pulizia delle zoni comuni. In occasione del Conclave viene nominata una Badessa temporanea che ha la responsabilità della gestione delle suore, è lei che indica chi può partecipare al Conclave con incarichi di servizio, spesso sono religiose di esperienza, non giovani e che non possano "indurre in tentazione".

Tra coloro che prestano giuramento, vi sono anche due medici e quattro infermieri, due addetti alla manutenzione, due autisti del pulmino che trasferisce i porporati da Santa Marta alla Cappella Sistina e personale della Gendarmeria Vaticana che ha il compito di vigilare riguardo a interferenze esterne e controllare cardinali e personale nel caso qualcuno violasse la clausura, in questo caso è previsto l'arresto e la detenzione nelle sole tre celle destinate ad arresti preventivi (il Vaticano è l'unico Stato al mondo a non essere dotato di prigioni) fino al termine del Conclave e in attesa del processo. Sono ammessi anche, in via straordinari, alcuni prelati che hanno funzione di cerimoniere e di supporto agli stessi cardinali. Vi sarebbe anche un monsignore (ma la questione è dibattuta e non è mai stata confermata) che, alle dirette dipendenze del cardinale Camerlengo, che in caso di necessità, può entrare e uscire segretamente dal Conclave per mantenere relazioni e contatti con il mondo esterno.

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