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Ambiente

Le microplastiche nei vigneti delle Langhe e del Roero, parlano gli esperti

A Castagnito organizzato un convegno su come affrontare questo grande problema ambientale

Le microplastiche nei vigneti delle Langhe e del Roero, parlano gli esperti

Ogni giorno, nel silenzio della natura, si svolgono processi invisibili che sfuggono al controllo umano. Tra questi, uno dei più insidiosi è l'accumulo di microplastiche nei nostri ecosistemi. Un problema che non risparmia neanche i paesaggi vitivinicoli delle Langhe e del Roero. Ma come affrontare questa sfida? Per parlare e cercare possibili soluzioni a questo problema ambientale devastante, oggi si è tenuto il convegno "La plastica in vigneto e in cantina: conoscerla e gestirla in modo sostenibile e responsabile" a Castagnito, presso la sede dei Vignaioli Piemontesi.

Le microplastiche, particelle minuscole che derivano dalla degradazione di oggetti plastici più grandi, rappresentano una minaccia crescente per gli ecosistemi terrestri e acquatici. Se fino a poco tempo fa l'attenzione era rivolta principalmente all'inquinamento marino, oggi si scopre che anche i terreni soffrono in modo significativo. Nelle Langhe e nel Roero, i vigneti sono diventati un ricettacolo di materiali plastici: dai fili per legare i tralci ai teli di protezione, fino ai componenti delle attrezzature enologiche. Questi materiali, una volta dispersi, si frammentano in particelle sempre più piccole, che possono impiegare secoli per degradarsi completamente.

Organizzato dalla rivista Millevigne, il convegno di oggi 7 maggio si propone di affrontare queste tematiche con un approccio innovativo e multidisciplinare. Tra i relatori, spiccano nomi di rilievo come Simone Angioni, chimico e divulgatore scientifico, e Luca Nizzetto, ricercatore presso il Norwegian Institute for Water Research. La conferenza offrirà una panoramica sulle sfide legate all'uso della plastica in viticoltura e sulle possibili soluzioni, come l'adozione di materiali biodegradabili che si dissolvono in tempi relativamente brevi.

Nella seconda parte dell'incontro, una tavola rotonda esplorerà i modelli di economia circolare e i principi di sostenibilità applicabili ai vigneti e alle cantine. Esperti come Stefano Amadeo, agronomo e fondatore di Diversity Ark, e Lucrezia Lamastra dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, presenteranno casi di successo e strategie innovative per ridurre l'impatto ambientale della plastica. L'obiettivo è quello di promuovere un cambiamento culturale e tecnologico che possa arginare il fenomeno dell'inquinamento da plastica nei paesaggi vitivinicoli.

Oltre alla questione delle microplastiche, il convegno affronterà anche il fenomeno del land grabbing, ovvero l'espansione dei vigneti a scapito dei boschi. In particolare, nella bassa Langa, la scomparsa degli ecosistemi spontanei è ormai un dato di fatto, mentre in alta Langa si assiste a una crescente conversione di terreni boschivi in vigneti. Questo processo, se non gestito con attenzione, rischia di compromettere ulteriormente la biodiversità e la salute del territorio.

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