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Il raggiro

«Ops, devo aver sbagliato numero», ecco come funziona la truffa del numero sbagliato e cosa si può fare

Secondo l'FBI, questi schemi sono nati in Cina nel 2019, ma hanno rapidamente preso piede nel sud-est asiatico

«Ops, devo aver sbagliato numero», ecco come funziona la truffa del numero sbagliato e cosa si può fare

Tutto ha inizio con un semplice errore: un messaggio inviato per sbaglio. Che si tratti di un incontro di lavoro, una visita o un appuntamento con un amico, il vero obiettivo è uno solo: suscitare una risposta gentile da parte del destinatario, che segnali l'errore. È proprio questa risposta che i truffatori attendono con impazienza, pronta ad avviare il piano di manipolazione. Dopo un "ops, devo aver sbagliato numero", i criminali tentano di instaurare una conversazione, variando l'approccio: c'è chi punta sull'aspetto personale, altri su quello sentimentale. La loro strategia è chiara: creare un legame intimo che abbassi le difese della vittima e la faccia cadere nella trappola.

La truffa del "numero sbagliato" è diversa da altre forme di raggiro. Solitamente, i truffatori cercano di sottrarre piccole somme di denaro in modo rapido, ma in questo caso l'obiettivo è più ambizioso e articolato. Dopo aver costruito una relazione che può durare settimane, se non mesi, i truffatori cominciano a fare proposte alle vittime: si parla di investimenti in criptovalute o si inviano link dannosi per rubare credenziali bancarie e password. Non c'è fretta nel loro piano, perché la truffa è graduale e punta a colpire quando la vittima è più vulnerabile.

Come funziona la truffa del numero sbagliato? Inizialmente, il truffatore non menziona mai il denaro. Le richieste arrivano solo quando la relazione, sia essa sentimentale o di amicizia, è ormai ben consolidata. A quel punto, lo scammer propone di investire in un fondo (finto e gestito da lui), iniziando con piccole somme. Nel frattempo, il truffatore simula guadagni per far credere alla vittima che sia davvero possibile fare soldi. Ma è solo l'inizio: più la vittima si lascia coinvolgere, più salgono le richieste, sempre più alte, alimentate da promesse e sogni di guadagni facili, mentre il legame emotivo si fa sempre più stretto.

Secondo il Federal Bureau of Investigation (FBI), questi schemi sono nati in Cina nel 2019, ma hanno rapidamente preso piede nel sud-est asiatico, dove bande in paesi come Cambogia, Laos e Myanmar gestiscono vere e proprie "aziende" con l’unico scopo di estorcere più soldi possibili alle vittime.

La prevenzione in questi casi è semplice: non rispondere mai a messaggi provenienti da sconosciuti o palesemente destinati a qualcun altro. Anche una risposta innocente come "hai sbagliato numero" può essere il primo passo verso una trappola ben congegnata.

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