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Green Deal
08 Maggio 2025 - 18:55
Il Parlamento europeo ha approvato a maggioranza le modifiche proposte dalla Commissione Ue al regolamento sugli standard di emissioni di CO2 per automobili e furgoni, dando il via ai negoziati finali per la ratifica del testo. La proposta ha ottenuto 458 voti favorevoli, 101 contrari e 14 astenuti, e segna un passo importante verso la flessibilità per i costruttori automobilistici, che potranno calcolare la conformità ai target ambientali su una media di tre anni (2025-2027), anziché su base annuale. L’obiettivo di riduzione delle emissioni rimane ambizioso, ma la nuova norma offre maggiore spazio per adeguarsi a un tetto di 93,6 grammi di CO2 per chilometro, previsto a livello di flotta. Le case automobilistiche potranno compensare gli eventuali sforamenti nel primo anno con performance migliori nei successivi.
Le modifiche si inseriscono nel pacchetto Fit for 55, un’iniziativa che punta a ridurre le emissioni di gas serra dell’Ue del 55% entro il 2030, avvicinandosi così alla neutralità climatica prevista per il 2050. Tra le novità, l’innalzamento della flessibilità nel raggiungimento dei target e l’introduzione di nuove modalità di calcolo dei risultati sono visti come una soluzione per alleviare il peso delle sanzioni che avrebbero penalizzato i costruttori più in difficoltà.
Nonostante l’approvazione, la proposta ha suscitato forti critiche, in particolare da parte della Lega. L’eurodeputata Silvia Sardone ha definito l’accordo “un inutile rinvio del rischio di multe”, sottolineando che la Commissione Ue, a suo avviso, sta mettendo a rischio il futuro del settore automobilistico. Sardone ha accusato l’Unione Europea di voler "distruggere" l'industria auto, un settore cruciale per l'economia italiana e per quella europea. Proposte avanzate dalla Lega, come l’abolizione del bando alle vendite di veicoli diesel e benzina previsto per il 2035, la cancellazione delle multe per le emissioni in eccesso, o la sospensione di queste sanzioni per un periodo di cinque anni, sono state respinte con il sostegno di tutto il gruppo dei Patrioti. Sardone ha lamentato che tali proposte non solo sono state bocciate, ma sono state definite "scandalose" in un contesto di crescente difficoltà per le imprese automobilistiche.
Dal fronte opposto, i Verdi hanno accolto positivamente la proposta di modifica. Kai Tegethoff, relatore ombra dei Verdi/Ale per il dossier, ha difeso l'approvazione, criticando le accuse di Sardone. "È ingiusto nei confronti delle aziende che stanno già investendo massicciamente nell’elettrico, nelle batterie e nelle infrastrutture di ricarica", ha dichiarato, sottolineando che le misure approvate favoriranno le imprese impegnate nel processo di transizione verso una mobilità più sostenibile. Tegethoff ha anche ribadito che il pacchetto di misure fa parte di un impegno concreto per la riduzione delle emissioni di CO2 e per il raggiungimento degli obiettivi climatici europei, sfidando l’opposizione politica che considera le misure un peso per l'industria tradizionale. Attualmente, le normative prevedono che ogni costruttore rispetti obiettivi annuali specifici di riduzione delle emissioni di CO2 per le nuove vetture e furgoni immatricolati nell'Ue. A partire dal 2025, ogni costruttore dovrà ridurre annualmente le proprie emissioni del 15% rispetto ai livelli del 2021, con l'obiettivo di abbattere le emissioni di CO2 entro il 2030.
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