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Il caso
13 Maggio 2025 - 15:50
È uscita oggi la prima puntata del nuovo podcast prodotto da Il Post e firmato da Chiara Valerio, “Un vocale lungo”, che esce dopo le polemiche scoppiate a dicembre per il caso Leonardo Caffo alla fiera Più Libri Più Liberi.
Il tempismo dell’uscita del podcast stride fortemente con la violenza verbale e la tensione politica che aveva invaso la discussione pubblica sul ruolo di Valerio come direttrice della fiera. Il clima negli ultimi mesi sembra essersi placato, ma le polemiche si sono riaccese oggi, proprio sotto il post Instagram che annunciava l'uscita del nuovo prodotto.
Il caso era esploso quando, a fiera già avviata e intitolata alla memoria di Giulia Cecchettin, si è scoperto che tra gli autori invitati c’era Leonardo Caffo, filosofo sotto processo per maltrattamenti e lesioni verso l’ex compagna. Non un dettaglio da poco, e che ha generato un’ondata di sdegno tanto immediata quanto comprensibile. Il fatto che a voler presentare il suo libro fosse proprio Chiara Valerio ha aggravato la situazione, facendo apparire il tutto non come una svista, ma come una scelta deliberata e quasi provocatoria.
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Solo dopo giorni di silenzio erano arrivate le scuse: “Abbiamo sbagliato e ferito, oltre le nostre intenzioni, e ci scusiamo”. Una formula giudicata da molti goffa, tardiva e offensiva. “Oltre le intenzioni”? L’espressione è stata letta da alcuni come un’ammissione di colpevolezza aggravata da un tentativo maldestro di minimizzare.
A rafforzare il parallelo tra il “Caffogate” e la “tuta grigia” di Chiara Ferragni è proprio la percezione che le scuse siano arrivate solo sotto pressione pubblica e non per reale consapevolezza. Un errore di comunicazione, certo, ma anche una crisi di credibilità per una figura come Chiara Valerio, che ha sempre rivendicato un ruolo attivo nel dibattito culturale, spesso anche femminista.
Dare in concessione alle associazioni antiviolenza le sale precedentemente previste per la presentazione di Caffo non è bastato a placare le critiche. Anzi, molti hanno parlato di elemosina simbolica. Soprattutto se, come ricordano i commentatori, per accedervi bisogna comunque pagare il biglietto.
Ed è proprio dopo questo clima che nasce “Un vocale lungo”, il podcast che dice di voler essere un "viaggio randomico e colto" che parte ogni volta da un tema scelto dalla scrittrice, per poi esplorare connessioni tra letteratura, arte, cinema, musica e altro ancora. Ma come ascoltare la voce di Chiara Valerio, ora, senza che quella voce risuoni intrisa di contraddizione, di ambiguità, di una gestione goffa e forse arrogante del potere culturale?
Per molti, questo caso ha smascherato la natura di una certa intellighenzia editoriale italiana: autoreferenziale, scollegata dalla realtà e incapace di assumersi responsabilità vere.
Sono subito apparsi diversi commenti negativi, che hanno criticato la scelta del Post e la sua perdita di credibilità; alcuni accusano persino che il format del messaggio vocale sia stato rubato dalla pagina @fckin_millennial che utilizza vocali lunghi per spiegare come cambia la vita al compimento dei trent'anni. Un prodotto originale che punta a radunare una community di persone che si rivedono in quegli argomenti attuali; tutt'altro che un prodotto privo di un punto d'arrivo definitivo, fatto di collegamenti letterari random che vengono in mente a chi, ammesso anche dallo stesso Post, è una persona "un po' imprevedibile".
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