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Ambiente

Controversie e progetti per la Valnontey: la ricostruzione dopo l'alluvione

Il Comune di Cogne presenta il piano di riqualificazione, ma tra le critiche di ambientalisti e residenti si cerca un dialogo per trovare soluzioni alternative

Controversie e progetti per la Valnontey: la ricostruzione dopo l'alluvione

Il progetto di riqualificazione e ricostruzione della Valnontey, proposto dallo studio Sertec, ha suscitato diverse polemiche tra gli abitanti di Cogne e gli ambientalisti. Recentemente, è stato presentato in un incontro pubblico, ma la reazione di una parte della comunità non è stata positiva. Il sindaco e l’amministrazione comunale hanno cercato di calmare le acque, definendo quanto mostrato come un “progetto preliminare” o una “suggestione”, chiarendo che non si trattava del piano definitivo. Quest’ultimo sarà presentato nei prossimi due mesi e sarà sottoposto all’esame della conferenza dei servizi.

Nel frattempo, l’amministrazione ha promesso un ulteriore incontro pubblico, aperto a tutti i residenti, per raccogliere “idee e proposte alternative”. L’obiettivo è evitare che l’opinione pubblica sostenga l’idea di mantenere la Valnontey come un grande parcheggio all’aperto.

La proposta del Comune prevede la creazione di una zona a traffico limitato e pedonale, eliminando le numerose aree di sosta esistenti. In collaborazione con il Parco Nazionale del Gran Paradiso e la Regione, si intende anche rinaturalizzare il torrente, intervenendo sull’arginatura solo dove strettamente necessario e realizzando bonifiche agricole in zone funzionali al mantenimento delle aziende locali.

I lavori urgenti avviati dopo l’alluvione del 30 giugno 2024 sono ormai in fase di conclusione. Questi interventi mirano a garantire l’accessibilità minima alla Valnontey e a ripristinare le sorgenti degli acquedotti. L’unico progetto autorizzato finora riguarda la realizzazione di sottoservizi (fognatura, acquedotto, linee elettriche e fibra), che ha ottenuto il parere favorevole dagli enti competenti. Questo progetto verrà portato in consiglio comunale per l’approvazione, con lavori che potrebbero partire a breve grazie alla Stazione Unica Appaltante Regionale.

Nel frattempo, il Comune ha anche avviato studi per analizzare la portata del torrente e le larghezze necessarie per prevenire esondazioni, una delle cause principali dell’alluvione. È emerso che il vecchio ponte non era stato progettato per gestire una portata adeguata, motivo per cui si rende necessaria la costruzione di un nuovo ponte, che dovrà rispettare specifiche normative in termini di altezza e larghezza.

Legambiente ha espresso preoccupazione per il progetto, sottolineando come le modifiche previste potrebbero compromettere la naturalità della zona, che ha attratto numerosi turisti in passato. L’associazione critica la pesante canalizzazione del torrente e la cementificazione delle strade e delle aree circostanti, che ricordano piuttosto la costruzione ex novo di una periferia urbana.

Secondo quanto comunicato dal Comune, i lavori per la ricostruzione della Valnontey prenderanno il via già a luglio, con il rifacimento dei sottoservizi. A seguire, sono previsti altri interventi, come l’asfaltatura della strada di collegamento e la realizzazione di nuove infrastrutture.

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