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Europa

Mattarella: “L’Europa non può più restare ferma”

Dal Cotec di Coimbra un appello all’azione: competere, innovare, difendere

Mattarella: “L’Europa non può più restare ferma”

Di fronte ai profondi cambiamenti dell’ordine internazionale, l’Europa non può più permettersi l’immobilismo. Lo ha detto con chiarezza il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Coimbra, in Portogallo, in occasione del simposio Cotec – il vertice delle fondazioni per l’innovazione dei Paesi latini. Citando i rapporti di Enrico Letta e Mario Draghi sul futuro del mercato interno e della competitività dell’Unione, Mattarella ha lanciato un forte appello all’azione, sottolineando come il tempo per le esitazioni sia finito. “Stare fermi non è più un'opzione”, ha dichiarato. “I rischi dell'immobilismo sono chiari: perdere terreno economico, arretrare tecnologicamente, diventare vulnerabili sul piano strategico”.

In un passaggio, il presidente ha richiamato l’aria “Nessun dorma” dalla Turandot di Puccini usandola come metafora della situazione europea: una sveglia lirica per un’Europa che deve restare vigile e reattiva. L’urgenza, per Mattarella, riguarda soprattutto la competitività, oggi “in cima all’agenda dei governi e delle istituzioni comunitarie” e condizione imprescindibile per una vera integrazione strategica e una prosperità diffusa.

Nonostante le difficoltà, Mattarella ha invitato a non cedere al pessimismo: “Abbiamo solide fondamenta – un’economia aperta, istituzioni indipendenti, Stato di diritto, solidarietà – e dobbiamo essere orgogliosi dell’eccezionalità europea”. Ma proprio per questo, ha ammonito, è necessario progredire, non accontentarsi.

L’intervento di Mario Draghi, presente a Coimbra, è stato definito “di grande rilevanza” da Mattarella. Il suo rapporto sulla competitività europea, già al centro del dibattito a Bruxelles, disegna una nuova Europa, più resiliente, presente e capace di competere nello scacchiere internazionale. Una sfida, ha detto Mattarella, “epocale”.

Nel suo discorso, il presidente ha sottolineato il valore della capacità di adattamento dell’Unione Europea. “L’Ue non è nata sottovuoto. Ha sempre saputo rispondere ai cambiamenti, dagli shock economici agli eventi geopolitici. Continuare a farlo è oggi più importante che mai”. Tra i temi più delicati toccati, anche quello della difesa comune europea. “Se l’avessimo realizzata davvero – ha ricordato Mattarella – saremmo oggi in una posizione molto diversa di fronte ai mutati equilibri globali”. Il progetto, discusso dal 1952, “è stato rilanciato troppe volte senza concretizzarsi. Ora siamo in ritardo, e dobbiamo recuperare terreno”.

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