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Il processo
20 Maggio 2025 - 22:20
Aula bunker del carcere di Opera (fonte: giustiziami.it)
È iniziato questa mattina, nell’aula bunker del carcere di Opera, il processo contro 143 persone accusate a vario titolo di appartenere o collaborare con i principali gruppi della criminalità organizzata italiana attivi in Lombardia. Si tratta di una delle più grandi inchieste antimafia degli ultimi anni nella regione.
L’indagine, denominata Hydra, è stata avviata nel 2019 in seguito a un’operazione contro presunti affiliati alla ’ndrangheta nel comune di Lonate Pozzolo, in provincia di Varese. Da lì, gli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano hanno ricostruito un presunto sistema criminale radicato e ramificato, che secondo l’accusa coinvolgerebbe esponenti della ’ndrangheta, della mafia siciliana, della camorra e di altre organizzazioni criminali minori come la stidda.
Le imputazioni vanno dal traffico di droga all’estorsione, dalla detenzione illegale di armi ai reati fiscali, passando per la gestione illecita di appalti pubblici e l’abuso dei meccanismi del Superbonus. Gli inquirenti parlano apertamente di un “consorzio mafioso lombardo”, una federazione che avrebbe operato come un’unica struttura organizzata per infiltrarsi nel tessuto economico locale, soprattutto nei settori edilizio, dei servizi e della gestione di spazi pubblici come mercati e parcheggi di ospedali e aeroporti.
Il procedimento si è aperto con l’udienza preliminare, durante la quale accusa e difesa espongono le rispettive posizioni davanti al GUP (giudice per l’udienza preliminare), che deciderà in seguito se procedere con il dibattimento. Una trentina di imputati ha chiesto il rito abbreviato, una forma processuale che prevede il giudizio senza dibattimento e, in caso di condanna, uno sconto di pena di un terzo.
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