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Il caso
21 Maggio 2025 - 11:40
La Procura di Venezia ha iscritto nel registro degli indagati Andrea Ravagnin, skipper del catamarano da cui sabato pomeriggio è caduta in acqua la 17enne Anna Chiti, deceduta poco dopo. L’uomo è accusato di omicidio colposo e di violazione della normativa sul lavoro: secondo quanto riferito dalla famiglia della giovane, Chiti stava lavorando a bordo dell’imbarcazione senza alcun contratto regolare.
L’incidente è avvenuto all’interno della darsena privata di Sant’Elena, dove il catamarano stava facendo rientro dopo un’escursione in laguna con un gruppo di turisti. Le operazioni di attracco, complicate dal vento, hanno portato l’imbarcazione a urtare contro la banchina. Secondo una prima ricostruzione ancora al vaglio degli inquirenti, in quel momento Chiti si trovava a manovrare la cima, la corda utilizzata per l’ormeggio.
La dinamica esatta è oggetto di accertamenti: sembrerebbe che la giovane sia finita in acqua con la cima ancora in mano, mentre il catamarano continuava a muoversi. La corda si sarebbe impigliata nell’elica, trascinandola sott’acqua. L’ipotesi che il motore fosse ancora acceso è tra gli elementi su cui si stanno concentrando le indagini. Lo skipper si sarebbe tuffato per tentare di soccorrere la ragazza, ma i successivi tentativi di rianimazione si sono rivelati inutili. Le telecamere di sorveglianza della darsena hanno ripreso l’intera scena e le immagini sono attualmente al vaglio della Procura. Il pubblico ministero Stefano Buccini ha disposto l’autopsia sul corpo di Anna Chiti, che sarà eseguita nei prossimi giorni, per chiarire con precisione le cause del decesso.
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