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Prevenzione

La sorveglianza sanitaria per gli ex esposti all'amianto, un passo avanti in Piemonte

L'Asl Cn2 avvia il programma di monitoraggio per gli ex lavoratori esposti all'amianto, seguendo l'esempio dell'Asl Cn1

La sorveglianza sanitaria per gli ex esposti all'amianto, un passo avanti in Piemonte

Nel corso degli anni, l'amianto, un tempo considerato un materiale miracoloso per le sue proprietà ignifughe e isolanti, si è rivelato un nemico silenzioso, responsabile di gravi malattie respiratorie e tumori. Finalmente, in Piemonte, si sta facendo un passo significativo verso la tutela della salute di coloro che, per motivi professionali, sono stati esposti a questo pericoloso minerale.

La storia della sorveglianza sanitaria per gli ex esposti all'amianto inizia nel lontano 1992, quando in Italia fu vietata la vendita e l'installazione di materiali contenenti amianto. Tuttavia, ci sono voluti anni di discussioni e leggi per arrivare a un programma di monitoraggio concreto. La legge regionale 30 del 2008, confermata dalla Conferenza Stato-Regioni nel 2018, ha posto le basi per la sorveglianza, ma è stato solo nel 2024 che il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha annunciato l'avvio del programma.

L'Asl Cn1 è stata la prima a rompere lo stallo, iniziando a gennaio a convocare i lavoratori per le visite mediche presso l'ospedale di Cuneo. Sebastiano Sampò, presidente dell'Arasis, ha sottolineato come il programma sia stato esteso anche all'ospedale di Mondovì, dove si concentravano molte aziende che utilizzavano amianto. Le adesioni sono state oltre trecento, un segnale positivo di consapevolezza e partecipazione da parte dei lavoratori. Non da meno è stata l'Asl Cn2, che ha avviato la sorveglianza all'ospedale di Verduno il 19 maggio. Giuseppe Calabretta, direttore dello Spresal, ha spiegato che gli iscritti sono attualmente diciassette, con un processo di accertamento che richiede tempo e attenzione. Ogni visita inizia con un questionario dettagliato per valutare il rischio e i tempi di esposizione, seguito da esami come la spirometria e, se necessario, radiografie o Tac.

La sorveglianza sanitaria non è solo una questione di burocrazia, ma un'opportunità per individuare malattie in fase precoce. Tra queste, il mesotelioma è il più temuto, un tumore aggressivo che offre poche speranze di sopravvivenza oltre i cinque anni. Tuttavia, altre patologie come il tumore polmonare, le placche pleuriche e l'asbestosi possono essere trattate con maggiore successo se riconosciute tempestivamente. Il monitoraggio permette anche di tenere sotto controllo eventuali lesioni, offrendo ai pazienti consigli pratici per preservare la salute.

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