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Animali
22 Maggio 2025 - 15:43
In occasione della Giornata Internazionale della Biodiversità, istituita dalle Nazioni Unite e celebrata ogni 22 maggio, l’Associazione Nazionale dei Consorzi di gestione del territorio e delle acque irrigue (ANBI) lancia un allarme: ogni anno circa 200 nuove specie aliene si aggiungono alle oltre 3.500 già presenti nel nostro Paese, mettendo a rischio gli equilibri ecologici e la sopravvivenza delle specie autoctone.
Secondo l’ANBI, l’aumento costante di queste specie invasive è il risultato di due fattori principali: la crescente globalizzazione e i cambiamenti climatici. In risposta, i Consorzi di bonifica sono attivamente coinvolti in progetti di contrasto e salvaguardia ambientale, mirando alla protezione di flora e fauna locali.
«È necessario adottare un modello di sviluppo sostenibile, che unisca la difesa degli ecosistemi con il sostegno all’agricoltura – sottolinea Francesco Vincenzi, presidente ANBI –. In Italia serve con urgenza una legge che limiti il consumo indiscriminato del suolo e fermi la cementificazione che danneggia il nostro territorio».
Tra gli interventi sul campo, spicca l’impegno in Emilia-Romagna per il contenimento del Procambarus clarkii, noto anche come gambero della Louisiana, una specie che sta compromettendo gli ambienti acquatici. Il Consorzio di bonifica di Piacenza partecipa attivamente al progetto europeo LIFE Claw, volto a tutelare e rafforzare le popolazioni indigene di Austropotamobius pallipes, il gambero di fiume originario del territorio.
Un altro esempio arriva dal Veneto, dove il progetto transfrontaliero “Bee2gether” coinvolge l’Oasi Lipu di Gaggio di Marcon (Venezia), con il supporto del Consorzio Acque Risorgive. Qui si lavora alla protezione delle api selvatiche o solitarie, insetti di cui si sa ancora troppo poco, ma che svolgono un ruolo cruciale per la biodiversità. Secondo le stime, in Italia potrebbero esistere oltre mille specie differenti di api solitarie.
«Proponiamo di basare un nuovo modello di crescita proprio sulla valorizzazione del nostro patrimonio naturale e culturale – conclude Massimo Gargano, direttore generale di ANBI –. Il Piano Bacini Idrici rappresenta una proposta concreta per un futuro più resiliente e rispettoso degli equilibri ambientali».
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