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Il giallo

Criptovalute, l’assistente e 100 milioni: tutti i misteri del rapimento del torinese a New York

C’è ancora molto da chiarire su quanto successo a Michael Carturan, sequestrato e torturato a New York

Criptovalute, l’assistente e 100 milioni: tutti i misteri nel rapimento del torinese a New York

Affitto non pagato, le password dei conti o la richiesta di un riscatto da chiedere alla famiglia: è ancora da stabilire definitivamente perché Michael Valentino Teofrasto Carturan, 28enne originario di Rivoli, sia stato sequestrato e torturato per due settimane in un appartamento di lusso a New York. Ma è solo uno dei tanti misteri da risolvere in questa vicenda dai contorni horror che unisce il Piemonte alla Grande Mela: chi è davvero l’aguzzino del rivolese, il 37enne John Woeltz, presunto “re delle criptovalute” con un patrimonio da 100 milioni di dollari? Che ruolo ha avuto la sua assistente di origine italiana, la 24enne Beatrice Folchi? E resta in sospeso anche la posizione di una terza persona.

Su tutti questi aspetti sta indagando il NYPD, la polizia newyorkese, che venerdì ha salvato Carturan: secondo quanto ricostruito, il 29enne era già stato in affari con Woeltz ma era tornato in Italia dopo uno screzio. Salvo poi presentarsi in quell’appartamento del quartiere Soho, il 6 maggio: «Ci aveva detto che andava a trovare degli amici e a migliorare l’inglese» ha riferito il papà, Maurizio Carturan, noto a Rivoli per la sua attività da naturopata ed erborista in largo Pistoia.

Il figlio, diplomato al liceo Cottini di Torino e specializzato all’istituto italiano di Permacultura nel Cuneese, è stato legato, torturato e minacciato con pistola e motosega. Poi è riuscito a scappare, forse fingendo di essere svenuto, e ad attirare l’attenzione di un poliziotto. È poi stato trasportato al Bellevue Hospital ma era già stato dimesso quando il console italiano, Fabrizio Di Michele, è andato a trovarlo.

In attesa di sentire la versione del rivolese, Woeltz è accusato di rapimento, sequestro di persona, aggressione e possesso di un’arma per scopi criminali: per questo è finito in carcere e rischia una pena dai 15 ai 25 anni. E nei guai è finita anche la sua assistente Beatrice Folchi, che è ritornata in libertà e ai giornalisti americani e ai parenti di Latina ha assicurato che «è tutto un equivoco». Cosa significa? Gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza sul ruolo della donna e su un presunto terzo complice, così come sul patrimonio milionario di Woeltz. Il quale possiede anche un elicottero.

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