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Il giallo
27 Maggio 2025 - 09:15
Dopo giorni di silenzio e telefoni spenti, Sebastiano Visintin torna sotto i riflettori. Lo fa con parole che pesano, in un momento cruciale per le indagini sulla morte della moglie Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata cadavere il 5 gennaio successivo, nel boschetto dell’ex OPP di Trieste. Visintin, unico indagato per omicidio, respinge con decisione l’accusa che la PM Ilaria Iozzi ha formalizzato nel chiedere l’incidente probatorio per ascoltare Claudio Sterpin, l’amico più intimo di Liliana.
Nel frattempo, il marito della vittima è intervenuto così sul accaduto: “Io non ho niente a che fare con la morte di Liliana, assolutamente, e sono felice di essere qua a Trieste, ho trovato una città meravigliosa; sono venuto qua nel 1995.” L’intervento di Visintin arriva in un momento in cui le tensioni dell’inchiesta si riaccendono. Alla domanda se si senta già condannato, replica: “No assolutamente, vivo alla giornata, non penso a ieri non penso a domani.” E poi sul possibile processo ha aggiunto: “Se ci sarà il processo io sono qua, sono a disposizione.” Poi conclude “Non voglio parlare di chi è stato” a uccidere Liliana, “ci sono gli avvocati per questo”, dice, lasciando agli inquirenti il compito di ricostruire le ultime ore della moglie, uscita da casa con dei sacchi della spazzatura e poi scomparsa nel nulla, mentre le telecamere la riprendevano per l’ultima volta.
Nel frattempo, la Procura continua ad approfondire ogni dettaglio. Dopo la svolta che ha visto il cambio del pubblico ministero e il rifiuto da parte del Gip di archiviare il caso come suicidio, emergono nuovi sviluppi: sono stati sequestrati tre coltelli appartenuti a Visintin, donati oltre due anni fa a un conoscente in Toscana. Quest’ultimo, venuto a conoscenza dei sequestri avvenuti lo scorso 8 aprile durante una perquisizione, ha segnalato spontaneamente il regalo agli inquirenti. I coltelli, ora in mano alla squadra mobile, sono stati prelevati, anche se sul corpo di Liliana non sono state trovate ferite da taglio.
A breve si attende la decisione della giudice Flavia Mangiante sulla richiesta di incidente probatorio per ascoltare Claudio Sterpin, figura chiave per chiarire cosa accadde davvero quel 14 dicembre. Il caso Resinovich, a distanza di oltre tre anni, continua a far discutere e a sollevare interrogativi ancora irrisolti.
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