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Abusi edilizi

Corruzione negli appalti stradali: cinque arresti e 92 milioni sotto inchiesta a Roma

Scoperto un sistema illecito per pilotare 75 gare pubbliche tra il 2021 e il 2023

Corruzione negli appalti stradali: cinque arresti e 92 milioni sotto inchiesta a Roma

Foto di archivio

Cinque persone sono state arrestate lunedì nell’ambito di una vasta inchiesta della Procura di Roma su presunti casi di corruzione legati a 75 appalti pubblici per un valore complessivo di 92 milioni di euro. L’indagine, resa nota lo scorso novembre, riguarda gare bandite tra il 2021 e il 2023, la maggior parte delle quali (42) connesse alla viabilità della Capitale: lavori di rifacimento e manutenzione stradale.

Gli arrestati, che si trovano ora in carcere, sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, trasferimento fraudolento di valori e bancarotta fraudolenta. Tra loro figura l’imprenditore considerato il capo di un gruppo che, secondo gli inquirenti, avrebbe messo in piedi un sistema illecito per accaparrarsi gli appalti pubblici, utilizzando una rete di società intestate a prestanome.

Il tribunale di Roma ha inoltre disposto il divieto per 17 società di stipulare nuovi contratti con la pubblica amministrazione, segnalando l’ampiezza e la gravità del sistema corruttivo emerso. Nell’inchiesta risultano coinvolti anche nove funzionari e tecnici del Comune di Roma, oltre a un dipendente dell’ASTRAL Spa, la società partecipata della Regione Lazio responsabile della gestione delle strade regionali. Le indagini proseguono per accertare l’eventuale responsabilità di altri soggetti e l’effettiva entità del danno arrecato all’amministrazione pubblica.

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