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Animali
28 Maggio 2025 - 21:15
Un’intera città argentina è invasa dai capibara, quei grandi roditori che si aggirano tranquillamente come i cinghiali nelle periferie romane. Si tratta di Nordelta, un quartiere esclusivo che ha visto questa convivenza insolita trasformarsi da fenomeno curioso a simbolo di problemi ben più profondi legati al cambiamento climatico, all’urbanizzazione selvaggia e alle disuguaglianze sociali.
Nordelta, situata in una delle tante zone umide a rischio in Argentina, è stata trasformata da un ambiente naturale a un’area residenziale di lusso, con ville, laghetti artificiali e campi da golf, attrattiva per una ricca élite urbana. Questo sviluppo ha causato la progressiva scomparsa dell’habitat originario e la fuga degli animali selvatici che un tempo popolavano la zona, compresi i capibara.
Durante la pandemia, con la riduzione dell’attività umana, la natura ha ripreso spazio: migliaia di capibara sono tornati a Nordelta, invadendo strade e giardini. Se da una parte il loro ritorno è stato visto come un curioso fenomeno, dall’altra ha evidenziato le tensioni tra ambiente e sviluppo urbano. La presenza dei roditori ha scatenato la reazione di molti residenti, preoccupati per la convivenza e il danneggiamento delle proprietà, dando il via a interventi di sedazione e sterilizzazione degli animali, suscitando però anche proteste e mobilitazioni per la loro tutela.
Questa situazione rappresenta una metafora attuale: non sono i capibara a invadere la città, ma è la città che ha invaso il loro habitat, costringendo la natura a una convivenza forzata e problematica con l’uomo. Un chiaro segnale delle conseguenze di un’urbanizzazione incontrollata e di come l’equilibrio tra uomo e ambiente sia sempre più fragile.
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