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Economia

Capri Holdings chiude il 2025 in perdita e riduce le previsioni per il 2026

Fatturato in calo e perdita netta in crescita mentre si avvicina la vendita di Versace al Gruppo Prada

Capri Holdings chiude il 2025 in perdita e riduce le previsioni per il 2026

Capri Holdings, il gruppo statunitense che controlla i brand Michael Kors e Jimmy Choo, ha annunciato risultati negativi per il quarto trimestre e per l’intero anno fiscale 2025, terminato lo scorso 29 marzo. Il gruppo, che entro la seconda metà dell’anno prevede di completare la vendita di Versace al Gruppo Prada per 1,2 miliardi di euro, ha registrato un fatturato annuo di 4,4 miliardi di dollari (circa 4 miliardi di euro), in calo del 14,1% rispetto all’anno precedente, con una perdita netta salita a 1,18 miliardi di dollari, contro i 229 milioni di perdita dell’esercizio precedente.

Nel quarto trimestre, il fatturato si è attestato a 1 miliardo di dollari, in flessione del 15,4% a cambi costanti rispetto all’anno precedente. L’utile lordo è stato di 631 milioni di dollari, con un margine del 61%, in calo rispetto ai 767 milioni e al 62,7% del 2024. La perdita netta trimestrale ha raggiunto i 645 milioni di dollari, pari a 5,44 dollari per azione diluita, superiore ai 472 milioni e 4,03 dollari per azione dello stesso periodo dell’anno scorso. La perdita netta rettificata è stata di 581 milioni di dollari (4,90 dollari per azione), rispetto a un utile netto rettificato di 50 milioni dell’anno precedente.

Il flusso di cassa operativo per il 2025 è stato di 281 milioni di dollari, mentre gli investimenti in conto capitale sono stati pari a 128 milioni, con un flusso di cassa libero di 153 milioni. La liquidità e gli equivalenti di cassa ammontano a 166 milioni di dollari, mentre il debito totale è di 1,5 miliardi, con un indebitamento netto di 1,3 miliardi rispetto agli 1,5 miliardi dell’anno precedente.

Analizzando i singoli marchi, Michael Kors ha visto un calo del fatturato del 15,6% nel quarto trimestre, con 694 milioni di dollari e un utile lordo di 407 milioni (margine del 58,6%), in diminuzione rispetto all’anno precedente. L’utile operativo è sceso a 32 milioni, con un margine operativo del 4,6% contro i 116 milioni e il 14,1% del 2024.

Jimmy Choo ha registrato un fatturato trimestrale di 133 milioni di dollari, in calo del 2,9%, con un utile lordo di 88 milioni e un margine del 66,2% (rispetto ai 96 milioni e al 70,1% dell’anno prima). La perdita operativa è stata di 10 milioni, con un margine negativo del 7,5%, contro la perdita di 8 milioni e margine del 5,8% del 2024.

Versace ha riportato un fatturato di 208 milioni di dollari, in calo del 21,2%, con un utile lordo di 136 milioni e un margine del 65,4% (precedente 171 milioni e 64,8%). La perdita operativa è stata di 13 milioni, con un margine del 6,3%, rispetto a un utile operativo di 1 milione e un margine dello 0,4% dell’anno precedente.

A causa di un contesto di domanda debole, aggravata dall’incertezza legata ai dazi, Capri Holdings ha abbassato le previsioni di fatturato per il 2026, stimando ora un valore tra 3,3 e 3,4 miliardi di dollari, rispetto ai 4,4 miliardi previsti a febbraio. Gli analisti, secondo dati Lseg, si attendevano un calo delle vendite del 7,3%, fino a 4,07 miliardi di dollari.

John D. Idol, CEO di Capri Holdings, ha commentato: “Il 2025 è stato un anno impegnativo, ma guardiamo con ottimismo al 2026. Come annunciato, abbiamo finalizzato l’accordo per la vendita di Versace al Gruppo Prada. Questa operazione ci permetterà di investire nella crescita futura, ridurre significativamente il debito e riprendere un programma di riacquisto di azioni.”

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