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Ambiente
01 Giugno 2025 - 10:40
Una recente decisione del TAR Piemonte ha momentaneamente bloccato la realizzazione di una pista agro-silvo-pastorale nel Vallone di Sea, area incontaminata delle Alpi Graie. Il verdetto definitivo è atteso per il 2026, ma per ora la valle resta salva. Intanto, Legambiente ha assegnato al Comune di Groscavallo la Bandiera Nera, simbolo di cattiva gestione ambientale.
Situato nel cuore delle Alpi Graie, all’interno del comune torinese di Groscavallo, il Vallone di Sea è un ambiente alpino remoto e intatto, con pareti granitiche, fauna rara e flora tutelata. Questo gioiello naturale si estende dalla frazione Forno Alpi Graie, a 1219 metri, fino al Colle di Sea, oltre i 3000 metri, lambendo il confine con la Francia. La zona rappresenta un punto di riferimento per l’alpinismo e l’escursionismo ed è vicina a due aree protette: il Parco Nazionale del Gran Paradiso e il Parc National de la Vanoise.
Nel novembre 2024, il Comune ha autorizzato la costruzione di una strada di servizio per raggiungere l’alpeggio Gias Balma Massiet. Tuttavia, il tracciato attraverserebbe un’area fragile dal punto di vista idrogeologico, già soggetta a vincoli di tutela previsti dalla legge regionale. Anche la Regione Piemonte ha espresso riserve tecniche, soprattutto per i rischi geomorfologici connessi all’intervento.
L’opposizione al progetto si è rapidamente organizzata. L’associazione ATA A.P.S. di Ciriè, insieme a realtà come il collettivo WorkLess, il gruppo alpinistico Valli di Lanzo in Verticale e la Scuola di Alpinismo Giusto Gervasutti, ha promosso un ricorso al TAR. Una petizione ha raccolto oltre 5.000 firme e la campagna di raccolta fondi ha superato gli 8.000 euro, permettendo di coprire le spese legali. Il 21 marzo 2025, il tribunale ha accolto la richiesta di sospensione dell’autorizzazione, rinviando ogni decisione al febbraio 2026.
La decisione di procedere con la strada è costata al Comune di Groscavallo la Bandiera Nera di Legambiente, un riconoscimento negativo assegnato nell’ambito della campagna Carovana delle Alpi 2025. L’associazione ha criticato non solo l’impatto potenziale sull’ambiente, ma anche l’opacità dell’iter decisionale: «Segnaliamo scelte miopi che compromettono territori unici e delicati», ha dichiarato l’organizzazione.
La vicenda del Vallone di Sea riflette le difficoltà di molti piccoli comuni alpini, divisi tra esigenze di sviluppo e la necessità di tutelare un patrimonio naturale unico.
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