Un'incredibile scoperta archeologica ha avuto luogo nella Cueva de los Dones, una grotta situata nella provincia di Valencia, dove sono stati trovati oltre cento edifici preistorici formati da stalagmiti modificate intenzionalmente da antichi abitanti. Questa nuova rivelazione promette di riscrivere capitoli importanti della nostra storia, portando alla luce un aspetto sconosciuto della vita preistorica: la pianificazione e la ritualità legate all’ambiente sotterraneo.
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La scoperta è stata effettuata da un team di archeologi provenienti dall'Università di Alicante e dall'Università di Saragozza, che hanno guidato una campagna di scavi nella cueva. Le strutture, fratturate e poi spostate, riorganizzate con uno scopo preciso, suggeriscono che gli antichi abitanti della grotta non si limitassero a usarla come rifugio, ma vi impiegassero pratiche che vanno ben oltre la sopravvivenza quotidiana.
Le formazioni di stalagmite modificate sono databili al Paleolitico, grazie alla calcite ricristallizzata su alcune delle fratture, ma saranno necessarie ulteriori indagini per confermare questa datazione. La scoperta è paragonabile a quella della grotta di Bruniquel in Francia, dove i Neandertal avevano realizzato strutture simili più di 176.000 anni fa. Con il ritrovamento in Spagna, la Cueva de los Dones si unisce così a un gruppo esclusivo di siti archeologici che testimoniano l’ingegno e la spiritualità dei nostri antenati.
Le strutture scoperte non sono solo un fenomeno fisico, ma rappresentano un segno di una coscienza più profonda, forse religiosa o simbolica, che portava le popolazioni preistoriche a trasformare la natura in un elemento di culto. La Cueva de los Dones diventa così non solo un luogo di rifugio, ma un "santuario" che conserva tracce di ritualità e di connessione con l'ignoto.
Questa scoperta si aggiunge a quella del 2023, quando furono trovati importanti esempi di arte rupestre paleolitica, facendo della Cueva de los Dones il più grande complesso archeologico della costa mediterranea orientale della penisola iberica. Ogni nuovo ritrovamento apre una finestra su un passato misterioso e affascinante, spingendo la scienza a continuare a scavare nei meandri della nostra evoluzione e cultura antica.