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Ritardi aerei: cosa cambia per chi viaggia? Scattano nuove regole Ue

Dalla tolleranza estesa sui ritardi ai trolley a pagamento, l’Unione Europea rivoluziona i diritti dei passeggeri. Le novità entreranno in vigore dopo l’estate 2025.

Ritardi aerei: cosa cambia per chi viaggia? Scattano nuove regole Ue

Foto di repertorio

Dopo oltre un decennio di immobilismo normativo, l’Unione Europea ha raggiunto un’intesa politica che segna una svolta controversa nei diritti dei passeggeri aerei. Le nuove regole, che entreranno in vigore solo dopo l’estate 2025, aumentano la tolleranza per i ritardi e riducono gli indennizzi economici, suscitando le critiche delle associazioni dei consumatori.

A cambiare sarà il tempo minimo per ottenere un rimborso in caso di ritardo: da tre ore si passa a quattro per i voli fino a 3.500 chilometri e a ben sei ore per quelli a lungo raggio. Il risarcimento scende da 600 a 500 euro, mentre per ritardi di oltre quattro ore su voli a corto e medio raggio la cifra sarà di 400 euro.

Nel tentativo di semplificare le procedure, la Commissione Ue introdurrà un meccanismo di rimborso automatico tramite apposito modulo per le cancellazioni, con la possibilità futura di estenderlo anche ai ritardi. La proposta prevede che in caso di volo annullato, le compagnie siano obbligate a offrire un'alternativa il prima possibile, anche tramite altri vettori o mezzi. Se entro tre ore non sarà disponibile una soluzione, il passeggero potrà ottenere un rimborso fino al 400% del valore originario del biglietto.

Il ministro polacco ai trasporti Dariusz Klimczak, presidente di turno del Consiglio Ue, ha definito le nuove norme “una pietra miliare storica”, sottolineando che aggiorneranno un quadro normativo ormai obsoleto. Il pacchetto prevede oltre 30 nuovi diritti per i passeggeri, validi dalla prenotazione all’arrivo a destinazione e oltre.

Cattive notizie per chi viaggia leggero ma non troppo: saranno gratuiti solo i bagagli a mano di piccole dimensioni come zainetti. I trolley, anche se compatti, continueranno a comportare un costo extra, uniformando le regole già in vigore nelle compagnie low cost.

Le associazioni dei consumatori non hanno accolto con favore l’accordo. Secondo Agustín Reyna della BEUC (organizzazione europea dei consumatori), la riforma “rafforza alcuni diritti ma rappresenta un passo indietro su aspetti fondamentali”. Sotto accusa in particolare le nuove soglie di ritardo: la fascia tra due e quattro ore, tra le più frequenti, rischia di rimanere priva di tutela.

L’intesa raggiunta rappresenta solo il primo passo. Perché diventi legge, occorrerà l’approvazione definitiva da parte del Parlamento e della Commissione europea, prevista nei prossimi mesi. 

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