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Riforma scolastica: le linee guida del ministro Valditara

Ritorno al corsivo, introduzione del latino e focus su STEM per formare cittadini consapevoli

Riforma scolastica: le linee guida del ministro Valditara

Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha presentato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione le nuove linee guida per l’aggiornamento dei programmi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Un documento ricco di novità e ritorni, pensato per formare cittadini consapevoli, empatici e competenti in un mondo sempre più complesso.

Tra i punti più discussi, il ritorno alla scrittura in corsivo e alla memorizzazione delle poesie, strumenti che, secondo il ministro Giuseppe Valditara, non solo potenziano memoria, logica e linguaggio, ma educano anche al pensiero riflessivo. Il corsivo, specifica il testo, resterà modulabile in base alle esigenze degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento. Grande attenzione anche alla lettura integrale dei classici, in opposizione alla frammentazione antologica, per riscoprire il gusto della letteratura come specchio dell’animo umano e chiave per interpretare il mondo. Si rafforza anche la pratica del riassunto, considerato fondamentale per l’esercizio del pensiero logico e sintetico.

Dal prossimo ciclo scolastico, secondo le proposte, si anticipa l’introduzione del latino a partire dalla seconda media, con funzione orientativa e formativa. E mentre si guarda alla radice della nostra lingua, si potenzia lo studio dell’inglese e della seconda lingua comunitaria, con l’obiettivo di raggiungere competenze comunicative reali, grazie a un approccio immersivo.
In chiave più scientifica, spazio ampio alla didattica STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica): l’informatica sarà introdotta fin dalla primaria, in un’ottica laboratoriale e interdisciplinare. La scuola, scrive il Ministero, deve essere un luogo dove si progettano idee, si argomenta, si discute e si costruisce il sapere partendo dall’esperienza concreta degli alunni.

Altro pilastro della riforma è la storia, con il ritorno al racconto delle radici occidentali — Atene, Roma, Gerusalemme — in un’ottica europea e mediterranea, senza tralasciare l’apertura al contesto mondiale. A fianco, torna centrale anche la geografia, vista come disciplina fondamentale per comprendere le relazioni tra uomo, territorio e ambiente, oggi anche con strumenti digitali come i GIS e le immagini satellitari.
Infine, si promuove l’educazione musicale e quella ai sentimenti, con particolare attenzione all’empatia e al rispetto della donna, per formare non solo studenti più preparati, ma anche cittadini più consapevoli, attenti e umani.
Una riforma che, tra consensi e dibattiti, propone un’idea di scuola che integra sapere e persona, tradizione e innovazione.

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