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L’addio di Luca de Meo fa tremare Renault: il titolo crolla in Borsa

Il manager italiano lascia il gruppo per guidare Kering. Incertezza sulla successione e timori per il futuro dell’alleanza con Nissan

L’addio di Luca de Meo fa tremare Renault: il titolo crolla in Borsa

L’annuncio delle dimissioni di Luca de Meo da amministratore delegato di Renault scuote il mondo dell’automotive europeo e affonda il titolo in Borsa: nella mattinata di lunedì il titolo del gruppo francese ha perso fino al 7%, scendendo a 40,5 euro nei primi minuti di contrattazione a Parigi. L’uscita di scena del manager italiano – che da metà luglio passerà alla guida del colosso del lusso Kering, proprietario tra gli altri di Gucci – ha colto di sorpresa mercati e osservatori, alimentando dubbi sulla governance e sulle prospettive strategiche della casa automobilistica.

Arrivato in Renault nel 2020 dopo l’esperienza in Volkswagen, de Meo ha guidato un radicale piano di ristrutturazione per risanare i conti della società dopo il tracollo dovuto alla pandemia. Ha ridotto i costi, rilanciato la produzione, puntato su motorizzazioni ibride e gestito con equilibrio la transizione verso l’elettrico, ascoltando le esigenze del mercato. Tra i suoi meriti anche la riforma dell’alleanza con Nissan, storicamente sbilanciata, riportata su basi più paritarie. Un percorso che ha permesso al gruppo di tornare competitivo, con un titolo che negli ultimi cinque anni ha guadagnato circa il 90% in Borsa.

Il contesto è reso ancor più incerto dalla crescente concorrenza dei costruttori cinesi, dalla guerra dei prezzi nell’elettrico e dall’incognita dei dazi statunitensi, anche se Renault è tra le meno esposte al mercato americano. Con il 15% del capitale detenuto dallo Stato francese, Renault si trova anche al centro dell’interesse politico: secondo indiscrezioni confermate dal gruppo, il governo Macron avrebbe chiesto all’azienda di valutare un ingresso nel settore della difesa, in particolare nella produzione di droni, anche con eventuali progetti in Ucraina.

In parallelo, nella stessa giornata del 16 giugno, l’agenzia Nikkei ha riportato le dichiarazioni del Ceo di Nissan, Ivan Espinosa, che ha annunciato l’intenzione della casa giapponese di ridurre la propria quota in Renault dal 15% al 10%, come previsto da precedenti accordi. La vendita del 5% varrebbe circa 640 milioni di dollari, da reinvestire nello sviluppo di nuovi modelli. Renault ha minimizzato la notizia, ribadendo che la collaborazione “rimane invariata”, ma la coincidenza con l’uscita di de Meo – figura chiave nei rapporti con Tokyo – alimenta i timori di un ulteriore indebolimento dell’alleanza euro-nipponica.

Il gruppo automobilistico deve trovare un nuovo Ceo in grado di consolidare i risultati raggiunti, gestire la transizione tecnologica e difendere la posizione di Renault in un mercato sempre più competitivo. L’addio di de Meo sembra allontanare anche l’idea, rilanciata più volte dal manager, di creare una “Airbus dell’auto” europea: un’alleanza industriale per condividere costi e tecnologie nella produzione di piccole auto elettriche profittevoli e accessibili.

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