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Istruzione
16 Giugno 2025 - 15:25
La privazione materiale viene calcolata sulla base dell'impossibilità per una famiglia di accedere ad almeno 3 beni o servizi considerati fondamentali tra una lista di 17. Tra questi figurano elementi ritenuti essenziali per uno standard di vita dignitoso.
Il quadro delineato dall’indagine mostra differenze marcate tra le nazioni:
Grecia presenta il tasso più alto, con il 33,6% dei bambini coinvolti;
Seguono Romania (31,8%) e Bulgaria (30,4%);
Slovenia, Croazia e Svezia, invece, registrano le cifre più basse, con valori inferiori al 6%.
I dati evidenziano un legame diretto tra il livello d’istruzione dei genitori e la probabilità che i figli vivano in condizioni di svantaggio materiale:
Tra i bambini i cui genitori hanno un titolo universitario (ISCED 5-8), solo il 5,6% è colpito da privazione;
La quota sale al 39,1% per i figli di genitori con istruzione bassa (ISCED 0-2).
Alcune nazioni mostrano divari ancora più netti:
In Slovacchia, Bulgaria e Grecia, oltre il 75% dei bambini con genitori poco istruiti vive privazioni;
In Svezia, Lussemburgo e Polonia, la percentuale scende sotto il 13%.
Anche tra i figli di genitori con istruzione terziaria, si osservano differenze significative:
In Grecia, la quota raggiunge il 17,6%;
In Slovenia e Croazia, si attesta sotto l’1%.
Nel nostro Paese, il 14,9% dei minori vive in famiglie che non riescono a sostenere le spese per beni e servizi fondamentali. Un dato che colloca l’Italia a metà classifica nel panorama europeo.
La frattura educativa è particolarmente evidente:
Il 41,3% dei bambini con genitori poco istruiti vive in privazione;
Per i figli di laureati, la situazione è decisamente migliore.
Il divario è accentuato da fattori territoriali e socioeconomici: le condizioni abitative, l’accesso alla cultura, ai servizi educativi e alla qualità della vita variano sensibilmente tra Nord e Sud, riflettendo dinamiche simili a quelle riscontrate in altri Paesi dell’Europa meridionale.
I dati, elaborati a partire dalle statistiche Eurostat, sottolineano l'urgenza di interventi mirati per ridurre le disuguaglianze e garantire ai bambini, indipendentemente dal contesto familiare, le stesse opportunità di crescita e benessere.
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