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Automotive
17 Giugno 2025 - 12:20
Ci sono due nomi forti sul tavolo: Denis Le Vot, manager di lungo corso all’interno del gruppo, e Maxime Picat, attuale top executive di Stellantis. Chi sarà il prossimo Ceo di Renault? L’annuncio del passaggio di de Meo a Kering, dove dal 15 settembre diventerà ceo del gruppo del lusso, ha colto di sorpresa tanto i mercati quanto i vertici aziendali. Lunedì 16 giugno, il titolo Renault ha perso oltre l’8%, bruciando più di un miliardo di euro di capitalizzazione in poche ore: la peggior giornata in Borsa dal febbraio 2022.
Classe 1965, Denis Le Vot è l’uomo della casa. Ha trascorso l’intera carriera dentro Renault, arrivando nel 2022 alla guida di Dacia, il brand low-cost del gruppo. Con lui, Dacia ha consolidato un successo commerciale stabile, grazie a modelli come Sandero e Duster che figurano regolarmente nella top ten delle auto più vendute in Europa. Parallelamente, ricopre il ruolo di Chief Supply Chain Officer per l’intero gruppo, confermando una solida visione gestionale. Il suo punto di forza è la conoscenza profonda dell’azienda e della sua cultura, oltre a esperienze in mercati complessi come Russia e Nord America. È il volto della continuità: scegliere lui significherebbe rafforzare la stabilità interna, puntare su una linea di sviluppo già tracciata e minimizzare i rischi nel breve periodo.
Dall’altro lato, Maxime Picat rappresenta l’alternativa esterna. Attualmente responsabile globale di acquisti e supply chain per Stellantis, Picat vanta una lunga esperienza maturata nel gruppo PSA, dove è stato ceo di Peugeot dal 2012. A lui si deve il rilancio del marchio, in particolare con il successo dei SUV 2008 e 3008. Un manager considerato capace di gestire trasformazioni complesse in contesti multinazionali. Secondo fonti vicine a Stellantis, Picat non avrebbe escluso contatti con Renault dopo essere stato escluso dalla corsa al vertice del gruppo guidato ora da Antonio Filosa. La sua candidatura, se confermata, segnerebbe una rottura con la tradizione interna, ma potrebbe rappresentare un’occasione per rilanciare la competitività internazionale del gruppo francese.
Il successore di de Meo erediterà un gruppo profondamente trasformato, ma ancora fragile in termini di scala e risorse. Negli ultimi anni, Renault ha stretto alleanze strategiche per affrontare la sfida della transizione elettrica e digitale: da Google e Qualcomm, fino al partner industriale cinese Geely. Ma la competizione con i colossi asiatici e il peso crescente della dimensione internazionale fanno insorgere dubbi sulla capacità di Renault di reggersi da sola sul lungo periodo.
Lo Stato francese, che detiene il 15% del capitale, osserva con attenzione. Sarà necessario decidere se proseguire lungo il solco tracciato da de Meo – che vedeva nella dimensione “agile” di Renault un vantaggio strategico in un mercato instabile – o se puntare a un cambio di passo più radicale.
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