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IL FATTO
18 Giugno 2025 - 06:30
Dal 2021 in Piemonte, si è registrato un incremento del 40% dei casi di ludopatia e il 2024 è stato l’anno peggiore. Sono stati sperperati in videopoker più di 2 miliardi di euro. Per affrontare questo fenomeno, decisamente allarmante, il Coordinamento delle associazioni contro il gioco d’azzardo patologico ha organizzato un presidio davanti a Palazzo Lascaris, con l’obiettivo di far sentire la propria voce in merito. A settembre 2023, l’allora giunta regionale, sotto la presidenza del governatore Alberto Cirio, aveva respinto una proposta di legge di iniziativa popolare supportata da oltre 12mila firme, che aveva l’obiettivo di rafforzare le misure di prevenzione e contrasto alla ludopatia. Tale iniziativa godeva dell’appoggio di più di 40 organizzazioni, tra cui Masci, Arci, Acmos, Cgil, Sermig, Movimento Focolari, Gruppo Abele, Legambiente, Ordine dei Medici, Caritas e Fondazione Antiusura. Ieri mattina, tali organizzazioni si sono riunite in via Alfieri per chiedere un dialogo con il centrodestra.
«Torniamo qui», ha dichiarato Andrea Turturro, referente di Libera Piemonte, «dopo che la nostra proposta di legge è stata respinta in soli nove minuti. Da allora, sono aumentati sia gli accessi al Sert, sia i volumi di gioco, online e fisico». Enrica Valfrè della Cgil Piemonte ha sottolineato l’importanza cruciale del tema, «soprattutto oggi che si discute del nuovo piano sanitario. Riguarda la salute di tutti, in particolare delle persone più vulnerabili che giocano di più. È una condizione che porta all’impoverimento e rischia di mettere le persone nelle mani degli usurai». Ha quindi concluso: «È urgente una nuova legge regionale, altrimenti a vincere saranno l’azzardo e la mafia, mentre a perdere saranno i cittadini». Tra le richieste avanzate dal Comitato vi è il posizionamento delle sale da gioco a distanza da scuole, centri per anziani, supermercati e banche, il divieto di pubblicità, il blocco dell’accesso ai minori e la formazione nelle scuole. A sostenere le associazioni sono anche i consiglieri regionali di minoranza. «L’innovativa legge regionale varata dal centrosinistra nel 2016 - ha ricordato la Dem Monica Canalis -, aveva dato risultati eccellenti, e lo smantellamento attuato dal centrodestra ha costituito un passo indietro sul piano sanitario, sociale e culturale».
La Canalis presenterà nuovamente un emendamento al DDL Omnibus, proponendo di aumentare la distanza delle slot machines dai luoghi sensibili nei comuni con più di 5mila abitanti e di incrementare il numero di tali luoghi. Ad essere colpiti dal fenomeno ludopatico, sono soprattutto gli over 65 anni e gli under 25, i più esposti all’incertezza e alla marginalità. «Occorre innanzitutto ridurre l’offerta di gioco e prendere in carico i pazienti - sostengono le associazioni -, affetti da una patologia che purtroppo è cronica e soggetta a recidive. Bisogna poi fare prevenzione e educare ai rischi delle dipendenze».
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