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Economia
19 Giugno 2025 - 22:13
Con l’arrivo della stagione calda, torna la voglia di un bel gelato. Ma a quanto pare, anche il gelato ha deciso di farsi "rovente": il suo prezzo è salito in modo sorprendente, con aumenti che non passano inosservati. A dirlo è Federconsumatori, che ha analizzato l’andamento dei costi negli ultimi anni, mettendo nero su bianco una realtà difficile da ignorare.
In un solo anno, il prezzo medio del gelato è cresciuto del +9%, ma a registrare i rincari maggiori sono stati i gelati confezionati:
+24% per quelli “a stecco”
+23% per le classiche vaschette
Un balzo che si aggiunge a una tendenza di lungo periodo: rispetto al 2021, i gelati costano in media il +42% in più, mentre confrontando con il 2002, l’aumento tocca addirittura il +138%. Dati che parlano chiaro: il gelato è diventato un piccolo lusso.
La lista dei fattori che hanno contribuito all’impennata dei prezzi è lunga e ben nota:
Aumenti delle materie prime come latte, zucchero e cacao
Caro energia
Le conseguenze economiche della pandemia e della guerra in Ucraina
I riflessi della crisi climatica sulle colture agricole
Non solo: il prezzo del cacao, ad esempio, ha raggiunto livelli da capogiro, paragonabili – ironia della sorte – a quelli di certe criptovalute.
Oltre all’aumento dei prezzi, c’è anche il fenomeno della shrinkflation, ovvero quando le aziende riducono la quantità di prodotto venduto, lasciando però il prezzo invariato (o addirittura aumentandolo).
Nel caso dei gelati confezionati, questa tattica è piuttosto evidente: i formati “a stecco” si sono ridotti in media del -15% rispetto al 2002.
E se nelle gelaterie artigianali si punta su coni sempre più elaborati (e costosi), nel mondo del confezionato si gioca al ribasso – almeno nelle dimensioni.
In sintesi: il gelato resta il re dell’estate, ma il suo prezzo sempre più salato sta diventando difficile da digerire. E con meno prodotto in mano, viene da chiedersi: è ancora un piacere accessibile o un piccolo lusso da centellinare?
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