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Nuove prove nel caso Diddy, emergono gli audio shock della sua ex

Durante il controinterrogatorio, gli avvocati del produttore fanno ascoltare una registrazione in cui la cantante minaccia un uomo per un video compromettente

Nuove prove nel caso Diddy, emergono gli audio shock della sua ex

Nel processo che da oltre sei settimane vede Sean Combs, noto come Puff Daddy, imputato per traffico sessuale e violenze, è emerso un nuovo elemento che ha scosso la corte e l’opinione pubblica americana. Durante il controinterrogatorio di Cassie Ventura, ex compagna del magnate dell’hip hop e principale testimone dell’accusa, è stato fatto ascoltare un audio che ha acceso il dibattito.

La registrazione, presentata dalla difesa, contiene le parole di Cassie, in evidente stato di agitazione, mentre minaccia un uomo per il possesso di un video relativo a un presunto “freak-off”, termine che nel processo indica i festini organizzati da Combs a base di sesso e droghe. "È la mia fottuta vita e ti ammazzo", si sente urlare Ventura nella registrazione. Il contenuto dell’audio sarebbe stato estratto da un episodio avvenuto lo scorso mese, ma è divenuto pubblico solo ora, dopo l’inserimento ufficiale negli archivi delle prove.

Secondo la strategia difensiva, la registrazione servirebbe a dimostrare che Ventura partecipava volontariamente e con entusiasmo alle attività sessuali documentate nei video. In un passaggio inquietante, la cantante afferma: "Ti ucciderò e poi Puff Daddy ti ucciderò di nuovo", lasciando intendere un forte coinvolgimento emotivo e una situazione di grande tensione.

Durante la sua testimonianza, Ventura ha dichiarato che l’uomo a cui si rivolgeva nel video le aveva riferito di essere in possesso di un filmato girato nel 2014. Ha spiegato alla giuria che il suo comportamento era motivato dalla paura che quel materiale potesse essere diffuso. "Sentivo di dover gestire la situazione", ha detto in aula, specificando che era stato lo stesso Puff Daddy a indicarle come comportarsi.

Cassie ha ribadito davanti ai giudici di aver continuato a partecipare a quegli incontri solo per il timore che i filmati venissero resi pubblici, sottolineando le pressioni psicologiche e le minacce subite nel corso della relazione. L’audio, secondo gli avvocati dell’artista, non inficerebbe la veridicità delle accuse, ma rappresenterebbe semmai la testimonianza di una donna esasperata e soggiogata.

Il processo continua con nuovi interrogatori e l’attenzione dei media resta altissima, mentre il tribunale cerca di far luce sulla rete di abusi che Ventura ha descritto in aula.

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