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Il caso
21 Giugno 2025 - 10:45
L'assessore Paolo Bongioanni e il ministro Francesco Lollobrigida
Oltre 4,7 milioni di euro: è questa la cifra complessiva delle richieste di risarcimento per danni da fauna selvatica pervenute in Piemonte nel biennio 2024-2025. Di fronte a questa richiesta, tuttavia, la Regione ha potuto erogare risarcimenti per una cifra nettamente inferiore: appena 2,8 milioni di euro dal 2018 ad oggi, tra danni da predazione e misure di prevenzione. Un divario evidente tra i danni subiti e le risorse pubbliche disponibili, che si somma ai circa 13 milioni di euro stanziati in quattro anni per misure di biosicurezza volte a contenere i rischi legati alla diffusione della Peste Suina Africana (PSA), altra emergenza causata dalla crescita incontrollata della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali.
Alla luce di questo scenario, l’assessore regionale al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca e Parchi della Regione Piemonte, Paolo Bongioanni, ha espresso il proprio favore rispetto all’informativa resa nei giorni scorsi in Consiglio dei Ministri dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in merito a una proposta di riforma della legge 157 del 1992 sulla protezione della fauna selvatica.
La proposta, firmata dai senatori Lucio Malan, Massimiliano Romeo, Maurizio Gasparri e Claudio Salvitti, mira a modificare una norma che – secondo Bongioanni – “fotografava un’Italia che non c’è più”. “Finalmente, dopo oltre trent’anni – ha dichiarato l’assessore – si aggiorna una legge che nel frattempo era diventata del tutto obsoleta. Non era più in grado di fornire strumenti adeguati per contrastare fenomeni come l’invasione dei selvatici nei centri abitati o i danni crescenti alle colture dovuti anche al cambiamento climatico”.
Secondo Bongioanni, oggi l’urgenza è data da situazioni concrete: “Emergenze reali come la lotta alla Peste Suina Africana e i pesantissimi danni inferti dai selvatici all’agricoltura rendono prioritaria un’azione legislativa aggiornata. Mi auguro che la proposta segua un iter parlamentare rapido e sereno, e assicuro al ministro Lollobrigida la piena collaborazione per una pronta attuazione sul territorio piemontese”.
E alle critiche di alcune sigle animaliste, che avevano paventato il rischio di una “legalizzazione del bracconaggio”, Bongioanni replica: “È sorprendente che chi si dichiara paladino della fauna selvatica sia poi il primo a denunciare lo spreco di risorse pubbliche. Nulla di quanto temuto è presente nella proposta: non si sparerà in strada, né di notte, né verranno ridotte le aree protette. Per questo chiediamo anche a loro spirito di collaborazione, nell’interesse collettivo”.
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