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Il giallo
24 Giugno 2025 - 07:15
Ha parlato per sei ore senza esitazioni, confermando ogni parola già pronunciata nei mesi passati. Claudio Sterpin, storico amico di Liliana Resinovich, ha ribadito la propria versione dei fatti nel corso dell’incidente probatorio tenutosi a Trieste. Un passaggio cruciale in vista di un eventuale processo per la morte della donna, scomparsa a dicembre 2021 e ritrovata senza vita nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico il 5 gennaio 2022.
La sua testimonianza è servita a mettere nero su bianco la ricostruzione già nota agli inquirenti. "Ha risposto a tutte le domande del pubblico ministero, della parte offesa e della difesa", ha dichiarato la procuratrice capo di Trieste, Patrizia Castaldini, sottolineando come il racconto di Sterpin sia stato “lineare e coerente”. Alla stampa ha poi aggiunto: "Penso di sì", rispondendo a chi le chiedeva se l’udienza fosse stata utile, dichiarandosi in generale soddisfatta.
All’uscita dal tribunale, Sterpin ha affrontato i giornalisti con la consueta determinazione: "Ho ripetuto tutto quello che ho detto fino a oggi. Tutto o quasi tutto, altrimenti ci sarebbero voluti tre giorni. Ho utilizzato il tempo che avevo per ripetere cose che avevo detto più e più volte. Sempre la stessa versione, perché la versione è una".
Durante la giornata, Sterpin ha anche incrociato Sebastiano Visintin, marito di Liliana e unica persona finita nel registro degli indagati per omicidio dopo la superperizia firmata dalla professoressa Cristina Cattaneo. Visintin, secondo quanto riportato, avrebbe chiesto all’ex amico “rispetto” per la moglie.
Ma Sterpin non arretra: "Io spero di no per lui, però sa tutto quello che è successo", ha affermato quando gli è stato chiesto se Visintin sia colpevole. "Uno solo non fa quel lavoro – ha aggiunto – lei è stata portata là. Già in due, di notte, è problematico".
E ancora, sul possibile ruolo del marito: “Probabile”, ha detto, riferendosi all’ipotesi che Visintin stia coprendo qualcuno. “Non sta a me dirlo”, ha chiarito. Poi un auspicio: “Spero che la Procura abbia un orientamento preciso”. E infine, il desiderio che accomuna tutti: "Mi aspetto quello che vi aspettate tutti: qualche novità e la verità, per forza".
Duro, in mattinata, anche un suo commento rivolto proprio al marito della vittima: "Liliana l’hanno cercata tutti meno che uno”.
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