l'editoriale
Cerca
astronomia
24 Giugno 2025 - 15:40
Dopo oltre vent’anni di sviluppo, il 23 giugno l’Osservatorio spaziale Vera C. Rubin ha diffuso al mondo le sue prime immagini: spettacolari panorami cosmici che ritraggono galassie lontane, regioni di formazione stellare e alcuni tra gli angoli più affascinanti dell’universo conosciuto.
Situato in Cile, su uno dei cieli più limpidi del pianeta grazie alla scarsissima copertura nuvolosa e al clima secco dell’altopiano andino, l’osservatorio è stato finanziato dalla National Science Foundation e dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti.
Tra le immagini più emozionanti rese pubbliche figurano quelle della Nebulosa Trifida e della Nebulosa Laguna, due regioni ricche di gas e polveri dove si formano nuove stelle, situate a migliaia di anni luce dalla Terra. La composizione finale è frutto di 678 scatti realizzati nell’arco di sette ore, con un dettaglio senza precedenti.
Altre osservazioni includono l’Ammasso della Vergine, il più ricco gruppo di galassie tra quelli più prossimi al nostro pianeta. Il nuovo telescopio da 8,4 metri di diametro, affiancato dalla più grande fotocamera astronomica mai costruita, ha mostrato la Via Lattea come mai prima, rivelando dettagli invisibili anche ai migliori strumenti finora disponibili.
Il prossimo passo è l’avvio del progetto Legacy Survey of Space and Time (LSST), una campagna di osservazione che nei prossimi dieci anni scruterà il cielo ogni notte, monitorando qualsiasi variazione con una precisione e una continuitàsupernove, esplosioni cosmiche e possibili minacce dallo spazio. L’osservatorio porta il nome di Vera Rubin, pioniera dell’astrofisica e prima a confermare l’esistenza della materia oscura: una forma sconosciuta di materia che costituisce gran parte della massa dell’universo, senza emettere né assorbire luce. Insieme alla energia oscura, ritenuta responsabile dell’espansione accelerata del cosmo, questi fenomeni costituiscono circa il 95% dell’universo, e restano ancora in gran parte misteriosi.
Ma l’osservatorio Vera Rubin non si limita alla pura ricerca astronomica. In sole dieci ore di attività ha già identificato 2.104 nuovi asteroidi nel sistema solare, sette dei quali vicini alla Terra — ma nessuno classificato come pericoloso. Per confronto, tutti gli altri osservatori terrestri e spaziali messi insieme scoprono circa 20.000 asteroidi all’anno: un dato che mostra il potenziale rivoluzionario del nuovo telescopio anche nel campo della sorveglianza spaziale e protezione planetaria.
Con il suo sguardo profondo e la sua capacità di catturare l’universo in continua evoluzione, l’osservatorio Vera Rubin promette di ridefinire il nostro modo di vedere il cosmo — e forse, di rispondere ad alcune delle domande più antiche sull’origine e il destino dell’universo.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..