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Docenti precari ammessi alla Carta docente 2025: tutte le novità

Ecco come usufruire del servizio

Docenti precari ammessi alla Carta docente 2025: tutte le novità

È scattata ieri, martedì 24 giugno, l’attesa apertura delle domande per la Carta docente 2025, lo strumento che consente agli insegnanti di ottenere un bonus fino a 500 euro da spendere in aggiornamento professionale. E la novità di quest’anno è di peso: per la prima volta potranno farne richiesta anche i docenti non di ruolo, a patto che abbiano un contratto annuale in scadenza il 31 agosto 2025.

Finora riservata esclusivamente ai docenti di ruolo, la Carta docente si apre ora anche ai precari, grazie a un decreto varato ad aprile dal governo. Basterà un contratto annuale per accedere alla piattaforma e fare domanda. Niente requisiti legati al reddito o all’anzianità di servizio, ma l’importo potrebbe variare: più saranno i beneficiari, più si abbassa la cifra individuale. Il plafond complessivo è infatti di 60 milioni di euro: se a fare richiesta saranno meno di 120mila docenti, il bonus potrà raggiungere il massimo di 500 euro. In caso contrario, si ridurrà proporzionalmente.

La Carta docente copre un ampio spettro di spese legate alla formazione: si possono acquistare libri e riviste, software, strumenti tecnologici (esclusi smartphone e TV), ma anche biglietti per musei, cinema, teatro ed eventi culturali. Il bonus è valido anche per corsi universitari e attività di aggiornamento svolte da enti accreditati dal ministero dell’Istruzione. Gli esercenti e le organizzazioni riceveranno il rimborso direttamente dal ministero, dopo aver trasmesso le fatture entro 90 giorni.

La procedura è semplice e completamente online. Basta accedere alla piattaforma del ministero dell’Istruzione con SPID o CIE e seguire le istruzioni. Una volta ottenuta la Carta, si avrà tempo fino al 31 agosto 2026 per spendere l’importo assegnato. Tutti gli acquisti devono essere effettuati tramite buoni generati direttamente sul portale.

Dal prossimo anno, i criteri per l’accesso potrebbero cambiare ancora. Saranno il ministero dell’Istruzione e quello dell’Economia a definire nuovi requisiti, modalità operative e soglie di spesa. Intanto, per i docenti precari si apre una nuova possibilità concreta per investire nella propria formazione.

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